Aversa. Arriva a stretto giro la risposta di Luciano Luciano, coordinatore cittadino di Forza Italia, tacciato di servilismo dal consigliere dissidente Paolo Galluccio.
Nel continuo esercizio di un opinionismo ego riferito, afferma Luciano Galluccio si è smarrito nel labirinto di qualche sua personale alchimia esi è esibito, scagliandosi senza ragione contro di me, in un incattivito vaniloquio della disperazione. Tra saltelli, giravolte e qualche veronica logica e sintattica, Paolo è riuscito a dare il meglio del suo peggio. Non intendo minimamente ritornare su un deliberato del direttivo e del gruppoconsiliare del mio partito per ribattere e contrastare le sue ardite ma asfittiche argomentazioni (?), anche per non affaticarlo pesantemente in unaffannosa ricerca di una risposta ispirata. Né, per la verità, voglioinnestare ed alimentare una polemica che servirebbe a fargli esercitare il suo diritto al sermone. Da collega a collega, però,gli ricordo solo, e con un sorriso di soddisfazione, che io mi onoro di essere il cavalier servente del mio partitoe che lui, invece, fino a poco tempo fa, appollaiato sulla spalla che riteneva quella giusta, è stato, più che cavaliere, uno scudiero, prodigo nel dispensare lodi, salamelecchi ed inchini secondo le esigenze, investendoli come soldinella speranza di vederseli restituiti con gli interessi.Sarebbe ora veramenteinteressante conoscere come maida qualche tempo sia volato via da quella spalla e, con unautoreferenzialità che diverte e sgomenta al tempo stesso, svolazzi in continuazione gracchiando pezzi della politica spettacoloo spartiti di qualche ben nota formazione.
Sappia Galluccio incalza Luciano che la politica, in questo particolare momento, ha un disperato bisogno non di gregari appollaiati, ma di cavalier serventi perché deve riappropriarsi del suo ruolo e dei suoi valori: quelli etici e morali, innanzitutto e naturalmente. A Galluccio, già gregario obbediente e ora caporale arrogante, dico: fatti coraggio, il meglio è passato.