Aversa. Nessuno muore sulla Terra finché vive nel cuore di chi resta. Lassenza non è assenza, abbiate fede, colui che non vedete è con voi.
Alzate gli occhi al cielo, ritroverete il suo sorriso nella stella più luminosa: Carlo. Tanti palloncini bianchi lasciati liberi alluscita della chiesa della parrocchia di San Giovanni Battista a Savignano hanno salutato luscita della bara bianca di Carlo Palmieri, lo studente ed aspirante barman di Aversa, morto a seguito di un terribile incidente stradale in viale Kennedy, sulla Variante, avvenuto giovedì sera. Il giovane, per evitare di investire una moto che ostruiva la strada, aveva sterzato repentinamente finendo contro un palo della pubblica illuminazione con la sua Fiat Punto.
La salma del ragazzo ha fatto ritorno ad Aversa solo martedì pomeriggio, dopo che era stata effettuata lautopsia. A concelebrare il rito funebre accanto al parroco don Francesco Riccio, il vescovo di Aversa Angelo Spinillo che, nella sua omelia, ha sottolineato limportanza del senso della comunità, definendo quanto avvenuto una tragedia, al di là di qualsiasi motivazione.
Commovente anche lintervento di Raffaele Migliaccio, suo amico del cuore. Non volevano lasciarlo solo quel loro amico dal sorriso luminoso. Quella bara bianca lhanno portata in spalla senza sosta dalla chiesa della parrocchia di san Giovanni Battista in piazza Savignano, per via Lamarmora, via Roma e via Garofano sino al cimitero.
Oltre ad un grande striscione e di una gigantografia con limmagine sorridente di Carlo accompagnata da una poesia, appesi sulla cancellata della chiesa, oltre alle magliette fatte stampare dai suoi compagni dellistituto alberghiero Drengot di Aversa, a colpire chi assisteva al composto silenzio rotto ogni tanto, in momenti topici, da applausi spontanei partiti da una folla composta soprattutto da ragazzi, quei tanti che hanno avuto occasione di incrociarlo nella sua breve vita e di amarlo.
I funerali di Carlo Palmieri – VIDEO |