Aversa. In una lettera inviata alla Soprintendenza di Caserta, i consiglieri comunali Gianpaolo Dello Vicario, Michele Galluccio, Gino Della Valle, Imma Lama e Paolo Galluccio, …
… chiedono di verificare se le opere progettate e appaltate nellambito della riqualificazione di via Vito Di Jasi e del tratto di via Roma fino all’Arco Porta Napoli sono conformi al vigente Piano di recupero del centro storico di Aversa e alla normativa vigente; e di adottare, con urgenza, qualora lo ritenga opportuno, gli atti di propria competenza a tutela del patrimonio artistico della città.
Nella missiva i consiglieri dissidenti spiegano che: Via Roma, oltre che essere il salotto buono della città normanna, è anche una delle strade più importanti sotto laspetto storico, artistico e commerciale; su detta strada insistono numerosi monumenti, chiese e palazzi di interesse storico artistico e culturale come per esempio il monumento di Porta Napoli; la chiesa dellAnnunziatala, Real Casa dellAnnunziata (sede della Facoltà di Ingegneria), la chiesa di Santo Spirito, la chiesa Maria SS di Casaluce, la chiesa del Purgatorio ed il Belvedere del Convento di San Francesco.
Il Comune di Aversa, con delibera di giunta 309 del 14/07/2011, approvava il progetto definitivo dei lavori di Riqualificazione di via Vito Di Jasi e del tratto di via Roma fino all’Arco Porta Napoli, predisposto dal settore Lavori pubblici dellEnte, e che la relativa documentazione veniva contestualmente inviata alla Stazione unica appaltante (Sua) per l’espletamento della gara per l’esecuzione dei lavori e per la realizzazione della progettazione esecutiva.
Dopo la conclusione della gara, il dirigente Lavori pubblici, con determina 907, aggiudicava definitivamente lappalto al Gruppo Lavoro Srl. I lavori appaltati riguardano un tratto stradale sito nel centro storico della città di Aversa, precisamente il primo tratto di via Roma, nonché un tratto stradale denominato via Vito di Iasi ma identificabile con lasse viario già denominato Appia.
Tali lavori, in base alla normativa, oltre che al vigente Piano di recupero del centro storico della città di Aversa (Prcs), dovrebbero preservare tutti gli elementi storico-artistici presenti in loco, come ad esempio il lastricato di basalto esistente sui marciapiedi di via Roma (primo tratto), oltre quelli presenti sotto lo strato di asfalto che ricopre da decenni tale tratto stradale.
Visionando il progetto approvato definitivamente con la suddetta determina, presentato dal Gruppo Lavori Srl e depositato allufficio Lavori pubblici, emergono forti dubbi sulla sua conformità al Prcs oltre che alle norme sulla salvaguardia dei beni sottoposti a vincolo storico-artistico. In merito a tali atti prodotti e su tutto liter procedurale emerge lassenza di qualsiasi parere, ex ante ed ex post, della Sovrintendenza.
L’amministrazione comunale ha fatto esporre su via Roma, angolo via Raffaello, a cura del gruppo aggiudicatario, un grosso tabellone raffigurante una tavola di progetto, dove è rappresentato un intervento chiaramente diverso (?!) da quello aggiudicato dalla Sua e depositato al Comune.
Il progetto esposto, a giudizio degli scriventi, è per molti aspetti peggiorativo di quello aggiudicato, poiché non solo non tiene conto della conservazione degli elementi storici architettonici presenti (sia nel primo tratto di via Roma sia nel tratto di strada che passa, in direzione di via Orabona, ad ovest del campanile dellarco dellAnnunziata che a tuttoggi è pavimentato in lastricato di basalto) sulle strade oggetto dellintervento, ma addirittura prevede una pavimentazione di tutta la parte carrabile in asfalto.
A parere dei sottoscritti tali interventi di riqualificazione ambientale dovrebbero esser sottoposti a verifica ai sensi del decreto legislativo 42/04. Lamministrazione in carica ha già precedenti negativi in materia di tutela del centro storico della città. E, infatti, divenuto tristemente famoso lintervento a toppe di asfalto eseguito su Via Roma.
Anche i lavori su via Di Jasi (altro tratto oggetto dellintervento di cui trattasi), a nostro avviso, dovrebbero esser valutati dalla Soprintendenza ai sensi del già richiamato decreto. Su detta strada cè, infatti, la presenza di lastricato di basalto sia sui marciapiedi (cordoli delimitativi) che sulle zanelle poste ai bordi della strada. Inoltre, andrebbe recuperato il basalto posto sui tratti stradali di immissione e quello presente ella parte carrabile della carreggiata.