Aversa. Aversa terra di conquista. E il conquistatore veste i panni del presidente della provincia di Caserta, Domenico Zinzi, che sta operando il suo passaggio dallUdc a Forza Italia cercando, nel contempo, di vendicarsi del trattamento riservato dal sindaco Giuseppe Sagliocco al figlio Gianpiero in occasione delle ultime politiche, mandandolo a casa.
Da vero condottiero, Mimì ha cercato di motivare le proprie truppe aversane con una riunione (che si sarebbe tenuta in casa del commercialista dAngelo) alla quale avrebbero partecipato tanti forzisti della prima ora quali gli ex assessori Isidoro Orabona, Alfonso Oliva, Carlo Amoroso e, secondo alcuni anche lex sindaco Ciaramella.
Zinzi ha concordato il proprio passaggio nelle fila berlusconiane con il coordinatore regionale Domenico De Siano e il padre padrone degli azzurri nelle province di Napoli e Caserta Luigi Cesaro. Per lui anche la poltrona di coordinatore provinciale in cambio, almeno per il momento, dellappoggio alle elezioni europee, in programma proprio oggi, dei candidati azzurri Fulvio Martusciello e Barbara Matera. Zinzi punta al ricompattamento degli azzurri aversani con, ovviamente, un cambio di rotta nella linea politica di Forza Italia nella città normanna.
Il suo obiettivo, insomma, è mandare a casa chi, a suo avviso, lo ha tradito senza un motivo apparente. Anzi, dimenticando, addirittura, che era stato proprio lui, Mimì, a lanciarlo quale candidato a sindaco, costringendo una Forza Italia già in disarmo ad accodarsi, anche se non in maniera convinta.
Sagliocco, forte, poi, dellappoggio dei maggiori partiti cittadini, riuscirà ad essere sindaco, anche se tra i suoi voti e quelli delle liste che lo sostengono si registrerà una differenza di quasi il 20%. Subito dopo il nuovo primo cittadino si dedicherà certosinamente ad abbattere tutti quelli che erano i simboli non solo del ciaramellismo in città, ma anche la stessa Forza Italia (che allora si chiamava ancora Pdl) riuscendo in entrambe le attività (anche se dei progetti nati sotto Ciaramella se ne è impadronito).
Nel Pdl ha pescato i tre tenori (Stefano di Grazia, Salvatore della Vecchia e Gabriele Costanzo) riuscendo facilmente a convincerli e utilizzandoli come cavalli di Troia in seno al Pdl Fi, ha fatto in modo che se ne andassero i tre ex An Michele Galluccio, Gianpaolo dello Vicario e Gino della Valle (pensando di riuscire come in effetti nei momenti topici è avvenuto a sostituirli con il duo composto da Salvino Cella e Salvatore Candida).
Ora, quasi come una sorta di nemesi, Zinzi vuole liberarsi da questo peccato originale e lo fa apertamente. Non sappiamo se è vero lepisodio di aver negato a Sagliocco la stretta di mano in occasione della visita del presidente del Senato Pietro Grasso in città, ma sembrano essere vere le scuse rivolte ai presenti in occasione del suo summit in casa DAngelo per aver indicato lattuale primo cittadino per la candidatura a sindaco della nostra città.