Tribunale Napoli Nord, summit a Roma con il ministro Orlando

di Nicola Rosselli

 Aversa. Carenze di personale e situazioni logistiche. Questi i due temi affrontati nel corso del summit che si è svolto ieri a Roma, in via Arenula, sede del ministero di giustizia.

Summit che, anche se per una decina di minuti, ha fatto registrare la presenza del guardasigilli Andrea Orlando, oltre che dei dirigenti del ministero, dei massimi vertici giudiziari campani e dei presidenti e dei procuratori dei tribunali di Napoli, Aversa-Napoli Nord e Santa Maria Capua Vetere e di rappresentanti degli ordini degli avvocati partenopeo e sammaritano e del commissario per Aversa.

“Nel corso dell’incontro – ha dichiarato la presidente del tribunale di Napoli Nord, Elisabetta Garzo – ognuno ha evidenziato la propria situazione. Per Aversa ho fatto notare che, comunque, gli altri due tribunali hanno visto diminuire il proprio carico di lavoro. Abbiamo, infatti, quasi diecimila giudizi civili ed altrettanti di lavoro. Inoltre, mentre per Napoli e Santa Maria c’è una carenza di personale del 25% rispetto all’organico, da noi si registra il 50% circa, anche se l’impegno è gravosissimo, comunque, non abbiamo bloccato le attività. Ci sono domande di trasferimento che vanno evase con urgenza”.

Per quanto riguarda le strutture, la presidente ha evidenziato che “a breve dovrebbe esserci un’ulteriore cessione di locali da parte della scuola di polizia penitenziaria e della parte occupata dall’ex sezione distaccata dove, tra l’altro, troveranno posto le sedi dell’ordine e della camera penale, mentre la palazzina Unep è praticamente ultimata”.

Solo incidentalmente si è discusso del ventilato passaggio dei comuni di: Casal di Principe, Casapesenna, Villa Literno, San Cipriano d’Aversa, Frignano, San Marcellino, Villa di Briano, Parete e Trentola Ducenta dal tribunale di Napoli Nord al circondario di quello di Santa Maria Capua Vetere.

“In verità – ha dichiarato ancora Garzo – non comprendo questa necessità. Si dice che i magistrati aversani non conoscono il territorio, ma il territorio si conosce con l’esperienza. I giudici non sono sempre gli stessi, c’è mobilità anche a Santa Maria Capua Vetere. La valutazione tecnica è stata fatta prima di varare la nuova geografia giudiziaria. Oggi c’è un problema politico che deve risolvere la politica. Certo è che si rischia di svilire il principio del giudice naturale. Per quanto riguarda le capacità, se ci sono le strutture, credo che ogni magistrato è capace di fare il proprio dovere”.

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