Rifiuti, danno d’immagine: Comune cita in giudizio la Senesi

di Redazione

 Aversa. L’amministrazione comunale di Aversa, guidata dal sindaco Giuseppe Sagliocco, cita in giudizio la Senesi spa per danno all’immagine della Città.

La decisione, adottata in giunta con delibera 303 del 24 settembre 2014, mira ad ottenere un risarcimento per danno all’immagine della somma che sarà stabilita dal Tribunale adito.

La Senesi spa, gestore del servizio di igiene urbana, deve provvedere, così come previsto dal contratto, al raggiungimento della percentuale di raccolta differenziata fissata nella misura del 65%, nonché al lavaggio dei cassonetti e della strade, diserbo stradale, manutenzione del verde negli edifici scolastici di competenza comunale, pulizia delle aree mercato, pulizia del cimitero, dei parchi e delle aiuole, raccolta dei rifiuti delle aree verdi ad uso pubblico, raccolta foglie, sfalci e potature, pulizia delle caditoie, oltre a tutto ciò previsto nel contratto, come ramazza e raccolta dei rifiuti. Ciò, però, non sempre si verifica contravvenendo a quanto previsto dal contratto e crea nocumento all’intera Città, basti ricordare come alcune zone della Città non siano ramazzate.

Numerose, infatti, sono le contestazioni poste in essere dai vigili urbani con conseguente applicazioni di penali da parte dell’Ufficio di Igiene Urbana. Inoltre è stato applicato l’articolo 8 del contratto vigente tra il Comune di Aversa e la Senesi che prevede che ci sia una penalità pari allo 0,50% del canone annuo per ciascun effettivo punto percentuale di raccolta differenziata conseguito dal Comune di Aversa inferiore alla preordinata percentuale del 65% di raccolta differenziata. (Il canone annuo che il Comune versa alla Senesi è pari a 7.080.890 euro il cui 0,5% è 35.404 euro che rappresenta la penalità che sarà applicata per ogni 0,50 percentuale in meno rispetto al 65%).

La decisione di citare in giudizio la Senesi nasce dal fatto che il Comune di Aversa, a seguito dell’illecito comportamento della Senesi s.p.a., ha subito un danno all’immagine consistente nella grave perdita di prestigio e nel grave detrimento dell’immagine e della personalità della pubblica amministrazione.

Segnatamente, il diritto all’immagine di un ente pubblico è inteso come il diritto al conseguimento, al mantenimento e al riconoscimento della propria identità come persona giuridica pubblica, nonché l’interesse della persona giuridica pubblica alla sua identità, credibilità e reputazione, tutelato in forza dei primi due commi dell’art. 97 Cost.

Ne consegue, pertanto, che la lesione dell’immagine della pubblica amministrazione incide, in via immediata sulla fiducia che lega la cittadinanza agli amministratori e, in via mediata, sulla capacità di realizzazione dei fini istituzionali, minando la base del buon funzionamento dell’istituzione.

“Il negligente atteggiamento posto in essere dagli operatori nell’espletamento del servizio di raccolta – ha detto il sindaco Sagliocco – produce un danno di immagine per l’intera città, scoraggia i cittadini diligenti che conferiscono i rifiuti correttamente differenziati e produce un danno economico per tutti i cittadini-contribuenti in quanto sono costretti a sobbarcarsi, in percentuale, un ulteriore aumento dell’onere tributario per il maggiore costo dello smaltimento del rifiuto indifferenziato”.

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