Aversa. Il Tribunale di Napoli Nordsi è arricchito stamani di una nuova e prestigiosa presenza.Il dottor Enrico Caria, proveniente dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere, si è infatti insediato quale presidente di una delle tre sezioni in cui è articolato il neoistituito ufficio giudiziario che ha sede nel Castello Aragonese di Aversa.
Caria andrà a presiedere la sezione che tratta i fallimenti, le esecuzioni immobiliari e mobiliari ed in genere le controversie di diritto commerciale.
Il neo presidente svolgeva analogo lavoro presso il tribunale di provenienza dove si è fatto apprezzare per la sua alta professionalità e per il costante ed intenso lavoro che ha svolto. Caria è uno dei più stimati ed accreditati fallimentaristi italiani e molte dei suoi scritti e dei suoi provvedimenti hanno fatto scuola in una materia diparticolare complessità, contrassegnata per di più da profonde econtinueinnovazioni.
Unanime lapprezzamento del Foro, degliOrdini degli avvocati e dei commercialisti e degli stessi colleghi di Caria, che hanno accolto il neo presidentecon viva soddisfazione. Con larrivo di Caria, il Tribunale di Aversa continua quel suo lungo e faticoso percorso che dovrà portarlo a regime nel giro di pochi mesi.
Per fine anno, infatti, è previsto anchelarrivo di una folta schiera di magistrati che andrà a rafforzare lorganico della Procura della Repubblica guidata dal dottor Francesco Greco e dello stesso Tribunale, presieduto dalla dottoressa Elisabetta Garzo.
Un ulteriore sforzo bisogna però ora farlo con il personale di cancelleria ed amministrativo che continua ad essere carente e perciò sovraccaricato di un defatigante lavoro.
Altro problema, che peraltro ci risulta è già da tempo allattenzione del Ministero della Giustizia, – ha precisato lex senatore e sottosegretario alla Giustizia Pasquale Giuliano, che si sta interessando attivamente alla questione tribunale è quello degli spazi che bisogna recuperare allinterno del Castello aragonese a favore di un ufficio giudiziario, come quello di Aversa, che è il quarto dItalia. Lauspicio di tutti è che ciò avvenga senza che la Scuola di Polizia Penitenziaria, per il cui insediamento nel Castello, così come per lo stesso Tribunale,si è per anni prodigato il sottoscritto, lasci la città di Aversa.