Aversa. In merito alla vicenda del Centro per lImpiego non vi è alcuna volontà persecutoria o di impedire lapertura di questultimo, ma una questione di natura urbanistica ingarbugliata per la quale ho inviato tutti gli atti relativi in possesso dellamministrazione comunale alla procura della repubblica.
A parlare il sindaco di Aversa Giuseppe Sagliocco, in risposta a quanto dichiarato in precedenza, da queste colonne, dal vicepresidente dellamministrazione provinciale e consigliere comunale Gianpaolo Dello Vicario.
Il primo cittadino, con tanto di atti alla mano, evidenzia che il dirigente dellarea urbanistica del Comune di Aversa dellepoca, su sua espressa richiesta, aveva evidenziato in una relazione apposita, relativamente al cambio di destinazione duso dellimmobile di via Pommella 28, cambio che aveva reso possibile lacquisto delledificio da parte della Provincia di Caserta, quanto segue: Il cambio di destinazione duso dellimmobile in oggetto non può ritenersi valido in quanto era necessaria la presentazione di una specifica richiesta con relativo pagamento di oneri e costi ed inoltre, ai sensi dellarticolo 25 delle Nta del Pdr, trattandosi di cambio di destinazione duso per iniziativa privata finalizzata a rendere limmobile di uso pubblico, il richiedente avrebbe dovuto sottoscrivere apposita convenzione con lamministrazione comunale.
Già questo basterebbe a lasciare perplessi i più. Ma si rimane ancora maggiormente perplessi quando si legge il seguito successivo della denunzia alla procura. A seguito di tanto lo scrivente sindaco si legge nella segnalazione con propria nota assunta al protocollo dellEnte al numero 30087 del 15/10/2012 (che si allega in copia) ha richiesto al dirigente di voler indicare, rappresentare con ogni urgenza quale provvedimento utile intendesse adottare in merito alle riscontrate irregolarità. Nello stesso giorno il dirigente architetto . rassegnava le proprie dimissioni dalla funzione di dirigente dellArea Urbanistica.
Nel piano di recupero del centro storico di Aversa, tra laltro, il palazzo in questione, ubicato in un vincolo stretto, è così descritto: Trattasi di un palazzotto ottocentesco di tre livelli, (piano terra con ammezzato e due piani residenziali) oltre al tetto a falde inclinate con relativo sottotetto; fu revisionato nel 1940 e nel 1960 circa, alterando limmagine tradizionale e compromettendo labitabilità dellinsieme. Insomma, un edificio che mal si presta alla destinazione di ufficio pubblico che lamministrazione provinciale ha inteso dargli.
Ovviamente ha concluso Sagliocco le mie perplessità riguardano solo i fatti. Ad esempio, non voglio prestare fede a chi dice che ledificio aveva allepoca dellacquisto, un valore di circa 250mila euro, mentre il prezzo della cessione è stato di oltre un milione di euro. Voci, che non voglio nemmeno prendere in considerazione.