Ex Cirio, Coldiretti incontra i vertici

di Redazione

CirioPIANA DI MONTE VERNA. In seguito alla riduzione prezzo del latte la Coldiretti chiede un incontro con i vertici Parmalat. Il direttore Luigi Auriemma: ‘Occorre creare le condizioni per una reale valorizzazione del prodotto ed una piena consapevolezza dei consumatori circa gli alimenti che utilizzano’.

Chiedere entro la prossima settimana un incontro ai vertici Parmalat, da tenersi presso lo stabilimento di Piana di Monte Verna, per affrontare la questione della riduzione operata da Parmalat di 4 centesimi al litro del latte fresco di alta qualità. Predisporre inoltre una piattaforma di comunicazione per far conoscere ai consumatori la provenienza della materia prima non dichiarata in etichetta come accade per i latticini. É quanto è stato deciso stamani nel corso di un incontro tra i vertici della Coldiretti e dell’Aprozis con i produttori lattiero caseari soci delle due associazioni. Parmalat nel comunicare la riduzione di 4 centesimi al litro ha così motivato la propria decisione: “a fronte del costo della materia prima delle nazioni produttrici concorrenti, nonché del calo delle vendite di latte fresco dovuto alla politica aggressiva di prezzo delle marche private della Grande Distribuzione, obbliga la nostra azienda ad una revisione dei costi di acquisto della materia prima. Questi costi a suo tempo determinati da una situazione di tensione del mercato lattiero caseario, non sono più coerenti con i prezzi di mercato attuali”. Pertanto a decorrere dal 1 gennaio 2009 sarà riconosciuto il prezzo di 0,419 centesimi al litro, inoltre non verrà più riconosciuto il “bonus” qualità. A questa comunicazione ha fatto seguito una lettera di protesta della Coldiretti ed un successivo incontro in Regione Campania con i vertici della Parmalat che non ha sortito alcun esito positivo. Secondo il direttore della Coldiretti Benevento Luigi Auriemma “non siamo in grado di ragionare con Parmalat solo perché ha attuato una politica commerciale errata. Considerate le proprie difficoltà sarebbe opportuno tagliare sull’acquisto del prodotto ed invece Parmalat in modo non comprensibile decide di tagliare sul prezzo. Vogliono ridurre il prezzo d’acquisto del latte perché si trovano in difficoltà economica”. Dopo una successiva mediazione da parte della Regione Campania per indurre Parmalat a tornare indietro vi è stato un secco no da parte dell’azienda di Collecchio. Va detto inoltre che a marzo dovrà essere sottoscritto il nuovo contratto con la Parmalat per la campagna 2009 – 2010. Lorenzo Urbano invece ha reso noto i prezzi del latte negli altri principali paesi europei ed in alcune regioni italiane. “La storia non riguarda solo noi – ha detto Lorenzo Urbano – in altre regioni d’Italia sono in essere anche contratti mensili o settimanali”. Urbano ha poi lanciato l’idea di un marchio sannita dei prodotti lattiero caseari coinvolgendo anche i caseifici territoriali. I produttori lattiero caseari decisi a non accettare la riduzione operata da Parmalat hanno anche suggerito il coinvolgimento della classe politica ed in particolare dei sindaci. “Il livello politico deve essere interessato – ha precisato Auriemma – ma occorre creare le condizioni per una reale valorizzazione del prodotto ed una piena consapevolezza dei consumatori circa gli alimenti che consumano. E’ innegabile che il prodotto italiano garantisce livelli qualitativi e sicurezza alimentare maggiori e pertanto non è corretto confrontare il prezzo del latte di altri paesi rispetto a quello pagato ai nostri produttori. Se siamo convinti dobbiamo aumentare il livello di attenzione e effettuare una corretta comunicazione nei confronti dei consumatori. Per il presidente dell’Aprozis Rocco Messere “è necessario tracciare una strategia per la produzione del latte. E’ fondamentale mettere in piedi una mobilitazione che veda tutti coinvolti. Nello stesso tempo occorre preparare anche una piattaforma comunicativa per far conoscere la questione latte nella sua interezza ai consumatori”.

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