Presentazione monografia sul pittore caiatino Severino

di Redazione

Caiazzo CAIAZZO. Nel 2009, anno delle celebrazioni del centenario dello stile Liberty, cadono anche i 150 anni della nascita del pittore Vincenzo Severino (Caiazzo 1859 – Afragola 1926).

Il catalogo monografico intitolato Vincenzo Severino pittore caiatino a 150 anni dalla nascita 10 marzo 1859-2009, scritto da Lucia Giorgi e Pasquale Severino, nipote del pittore, è un testo che analizza la produzione pittorica dell’artista, svoltasi anche fuori dai confini geografici di una cittadina di provincia spaziando dal nord al sud della penisola.
Dal 1881 Severino ha partecipato a molte esposizioni di pittura a Napoli, Roma, Milano e Palermo conseguendo numerosi premi e ha lasciato testimonianze della sua arte a Caiazzo, Caserta, S. Agata dei Goti, Nola, Gragnano, Nocera Inferiore, Ottaviano, Napoli, Afragola, Maiori, Esperia, Pontecorvo, Roma, Crotone, Milazzo, Alleghe (Belluno).
I generi pittorici ai quali il pittore si dedicò sono diversi, ma le maggiori richieste le ebbe per ritratti, decorazioni parietali di dimore private e cicli di affreschi religiosi, ai quali si aggiunge l’unica committenza pubblica finora nota che è la decorazione pittorica della Sala Consiliare del Comune di S. Agata dei Goti (Benevento) che, dipinta dal Severino nel 1899, per la prima volta è stata interpretata in chiave massonica dall’arch. Lucia Giorgi, docente di Storia dell’Arte del Liceo Classico Pietro Giannone di Caserta, che da anni si dedica a studi e ricerche sul territorio casertano che pubblica costantemente dal 1989.
Tra i committenti del Severino vi furono nobili, borghesi e personaggi politicamente impegnati nella Caiazzo di fine Ottocento – inizi Novecento, periodo corrispondente alla Bella Epoque, durante il quale a Maiori, sulla costiera amalfitana, e sul Lago di Alleghe (Belluno), il pittore ha lasciato alcune testimonianze della sua adesione allo stile Liberty nella decorazione di dimore private, mentre a Caserta lavorò per la famiglia Leonetti e, forse, nel Teatro Cimarosa, poi Teatro Comunale.
Pur propenso alle novità, Severino conosceva le opere pittoriche dell’antichità, studiate anche sui libri dell’Accademia di Belle Arti di Napoli che frequentò come allievo del grande pittore Domenico Morelli, del quale subì inevitabilmente, ma non passivamente, il fascino della pittura.
A Napoli Severino conobbe e frequentò anche altri pittori, come il celebre Filippo Palizzi, dal quale derivò l’adesione al realismo nella pittura di paesaggio, come testimoniano i due quadri raffiguranti Caiazzo e Castelmorrone.
Il testo, interamente a colori e di 112 pagine, mette in rilievo le tendenze artistiche del pittore, alle quali non è mai stata data la giusta rilevanza nell’ambito della pittura napoletana di fine Ottocento – inizi Novecento, e verrà presentato a S. Agata dei Goti il 30 aprile 2009 nella Sala Consiliare del Comune in Palazzo S. Francesco alle ore 18,00 con interventi del Sindaco Alfonso Ciervo, dell’Assessore alla Cultura Agata Piccoli, dell’arch. Lucia Giorgi e del giornalista Franco Tontoli.

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