Piani di Zona, Regione mette a pagamento i fondi

di Redazione

CaiazzoCAIAZZO. Dalle parole ai fatti: sono stati messi in pagamento dalla Regione Campania i fondi dovuti agli Ambiti sociali territoriali per l’attuazione dei Piani di zona del 2010.

Nell’approvazione del decreto di liquidazione da parte della struttura tecnica di supporto al Commissario ad acta per il piano di stabilizzazione finanziaria, il presidente del consiglio regionale Paolo Romano e l’assessore all’Assistenza sociale, Ermanno Russo, hanno annunciato così il provvedimento che rende disponibili i fondi vantati dagli Ambiti. Soddisfatto del risultato, anche perché ha seguito dall’inizio la vicenda e più volte si è recato a Napoli con altri delegati del territorio dell’Alto Casertano per cercare di sollecitare soluzioni, il consigliere provinciale e sindaco di Caiazzo Stefano Giaquinto.

“E’ il risultato della sinergia e della comunione di intenti da parte di esponenti istituzionali del territorio. Con altri colleghi mi sono recato spesso a Napoli e insieme abbiamo monitorato e tenuto sotto controllo il caso – spiega il sindaco Giaquinto – Inoltre abbiamo ritrovato nella persona del presidente del consiglio regionale Romano una persona disponibile e attenta alle nostre richieste, la risposta della giunta Caldoro c’è stata e le promesse sono state mantenute. Ora bisogna aspettare soltanto i tempi tecnici a che gli operatori ricevano materialmente il dovuto – continua – ma per ora quello che conta è che la continuità nell’assistenza ed la serenità agli Ambiti con i loro operatori sono state finalmente assicurate”. I delegati della Regione Campania hanno riconosciuto l’importanza del settore ma soprattutto hanno garantito che tali servizi non saranno soppressi. “Siamo soddisfatti è evidente la centralità dei Piani Sociali di Zona e l’impegno degli operatori – aggiunge Giaquinto – Insieme con le istituzioni territoriali erogano servizi assolutamente indispensabili a garantire i diritti sociali delle categorie più svantaggiate e a promuoverne l’inclusione sociale”.

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