Unione Civica: “8 Settembre festa e demolizioni sul Monte Castello”

di Redazione

 CASTEL MORRONE. Castel Morrone è diventato ultimamente un paese con molte anomalie e la loro causa è da attribuirsi all’Amministrazione presieduta dal sindaco Pietro Riello.

A pochi mesi dalla rielezione della compagine politica di Rinascita Morronese, si evidenziano infatti gravi mancanze sull’intero territorio. A dare il benvenuto a tutti coloro che si recano in paese, è l’isola ecologica che versa in uno stato di degrado ed abbandono e che emana perciò odori a dir poco nauseabondi, sovvertendo completamente lo scopo per la quale è stata realizzata.

La scarsa attenzione verso tali problematiche viene esaltata dalla totale mancanza di cestini pubblici per la raccolta differenziata nei maggiori punti di ritrovo, lasciando così spazio a pretestuosi quanto incivili depositi di rifiuti lungo i cigli delle strade. Si ricorda inoltre che il comune di Castel Morrone ha attualmente un buco di bilancio di oltre un milione di euro, pretesto con il quale gli amministratori giustificano la decisione di svendere i terreni comunali ad un prezzo irrisorio e praticamente fuori da ogni logica di mercato.

Come se non bastasse, tutti coloro che vorranno far visita al paese in questi giorni di festa patronale, troveranno dopo oltre 5 anni targati Pietro Riello ancora una viabilità dissestata e rattoppata, conseguenza di certo della incompetenza di questi amministratori che si sono fatti revocare ingenti finanziamenti dalla regione Campania a causa della loro colpevole inerzia, come evidenziato dai manifesti pubblici affissi in questi giorni in paese. Vi è inoltre una totale insensibilità verso le tradizioni secolari dei Morronesi, che anche quest’anno, in occasione della festa dell’8 settembre, ritroveranno l’eremo di Monte Castello ancora in uno stato indecoroso per la mancanza di impegno e di volontà ad eseguire i necessari lavori di manutenzione e valorizzazione di quel sito.

A fronte di queste ed altre gravi mancanze che da anni degradano il nostro paese, la priorità di questa amministrazione alla vigilia dell’8 di settembre è stata quella di emanare un ordine di abbattimento con rimozione immediata del noto chiosco, esistente ormai da due decenni sul sito di Monte Castello e adibito annualmente a rivendita di generi di ristoro.

Come mai tanta solerzia e rapidità decisionale, finora mai adoperate in questioni di ben maggior importanza? La spiegazione, probabilmente, non risiede in una pur sacrosanta volontà di rispettare le regole, cosa che i comuni cittadini vorrebbero avvenisse quotidianamente e senza favoritismi, ma in dinamiche poco chiare che riportano a insofferenze e dissapori tutti interni all’Amministrazione, il cui finto rigore, arbitrario e fazioso, questa volta ha colpito un laborioso commerciante di Castel Morrone.

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