CASTEL MORRONE. Gli alunni dellIstituto Comprensivo Giovanni XXIII di Castel Morrone e nello specifico i ragazzi della prima classe sezione B del plesso medio e la loro docente di lettere scrivono al sindaco Pietro Riello e danno il via al progetto di Democrazia partecipativa, …
… sollevando un problema per loro molto importante. Infatti, nella missiva, i ragazzi scrivono: Gentile Signor sindaco, quali cittadini di Castel Morrone vorremmo richiamare la sua attenzione verso un problema che riguarda lintera comunità del nostro paese. Una mattina, mentre facevamo lezione, entrò attraverso le finestre aperte lacre odore del fumo dellerba secca bruciata in un terreno vicino alledificio scolastico. Poiché il nostro olfatto ne rimase largamente turbato continua la lettera degli alunni della 1^ B ci guardammo e dallespressione dei nostri occhi si capì la nostra contrarietà. Poi esternammo le nostre osservazioni in proposito: per tutta la scorsa estate ogni mattina nel momento in cui si aprivano le finestre, le case anziché essere purificate dallaria fresca, venivano invase da fumo e cenere. Noi continuano i giovani morronesi comprendiamo i nostri contadini che devono pulire i terreni dalle sterpaglie, ma, nello stesso tempo, vogliamo anche difendere il nostro paese e la nostra salute. Pertanto, la nostra richiesta si pone in questi termini: sarebbe necessaria unordinanza, nella quale si vieti di bruciare erba secca e sterpi nei pressi delle abitazioni e si indichino spazi appositi, lontani dal centro abitato dove si possa provvedere alla pratica predetta. Una richiesta, quella formulata dagli scolari morronesi, che sicuramente non passerà inosservata agli occhi del primo cittadino.