Castel Morrone, UC: “Vicenda Consorzio Unico caso di pessima politica”

di Redazione

 CASTEL MORRONE. A chi intende la politica come un mero esercizio di potere e più che dedicarsi al bene pubblico, fa l’equilibrista sulla base di ciò che di volta in volta è utile alla sua parte politica, …

… può capitare di fare un certo numero di cose, che prese una per una apparentemente possono giustificarsi, ma il cui effetto complessivo è un vero e proprio disastro. A seguito dei disservizi conseguenti a forme di lotta attuate da dei lavoratori senza stipendio da mesi, l’Amministrazione di Pietro Riello, in nome di un’emergenza, ha “licenziato” il Consorzio Unico di Bacino, i cui azionisti sono i Comuni delle Province di Napoli e Caserta.

Lo stesso Sindaco, con un’apposita ordinanza, ha affidato il servizio della raccolta rifiuti ad un’impresa a capitale privato. Diciamo subito e chiaramente che l’emergenza esiste davvero, la testimoniano i cumuli di rifiuti accantonati lungo le strade del paese. Ma noi, come dicevamo nell’introduzione, non vogliamo limitarci ad essere testimoni di un’operazione che, presa da sola non racconta la verità. Se considerata in maniera più ampia, questo cambio di gestore è un ulteriore passo verso un disastro annunciato se non pianificato. Un disastro fatto di sprechi e di un uso spregiudicato di tutto ciò che è pubblico, in nome delle convenienze dei gruppi di potere che ormai presidiano militarmente la politica regionale, provinciale e comunale. Qui si parla di un Consorzio che raccoglie rifiuti, ma sarebbe potuto trattarsi di una qualsiasi altra attività produttiva: un centro commerciale, una fabbrica o altro.

Il meccanismo è sempre lo stesso. Dei gruppi che gestiscono il potere politico sponsorizzano e sostengono con fondi pubblici, a volte inventandola di sana pianta, un’attività imprenditoriale. Con questa attività si dà lavoro a delle persone e a tantissime altre lo si promette. L’attività inizia a funzionare e produce consensi elettorali e lauti stipendi per una ristretta fascia di finti manager, dei veri e propri quadri intermedi dei gruppi di potere politico, senza meriti e senza capacità.

E l’attività che è stata impiantata? Alla fine dovremo ammettere che il territorio ha ricevuto un qualche beneficio da essa? In genere non è così, in quanto piuttosto velocemente incominciano a manifestarsi degli insormontabili problemi di varia natura. Nel nostro caso, quello del Consorzio Unico di Bacino, sta emergendo che questa attività, alle condizioni scellerate in cui è stata impiantata, mai e poi mai avrebbe potuto essere competitiva. La soluzione è una sola: chiudere l’attività e mettere in liquidazione l’impresa. La conseguenza immediata di questo evento, che è quello che si va prefigurando per il Consorzio Unico di Bacino, è che i lavoratori, dopo aver esaurito la loro funzione di massa di manovra politica, vedono la loro dignità e i loro diritti calpestati e le loro famiglie private del sostentamento atteso. Questi lavoratori, da soggetti produttivi quali avrebbero dovuto essere, diventano problema sociale, e loro malgrado dei loro problemi è chiamata a farsi carico tutta la collettività.

Anche in questo caso, l’Amministrazione di Pietro Riello dimostra di essere un ingranaggio di un sistema politico-economico che produce costantemente delle perdite pubbliche e dei profitti privati.

Gruppo Consiliare “Unione Civica per Castel Morrone”

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