Giaquinto denuncia gli squilibri di Tasi e Tares

di Redazione

Stefano GiaquintoCaiazzo. “Nonostante Caiazzo sia stata una delle cittadine della Provincia di Caserta tra le più virtuose nella gestione dei rifiuti, ad oggi l’applicazione della nuova Tares di fatto penalizza il Comune ed i suoi cittadini che pagano e pagheranno costi maggiorati in virtù dell’applicazione dei nuovi parametri di calcolo dell’imposta”.

A lanciare il grido di allarme è il vicesindaco di Caiazzo Stefano Giaquinto, che a fronte degli sforzi fatti dall’amministrazione per razionalizzare ed efficientare, ribassando i costi, il servizio di raccolta dei rifiuti, vede concretizzarsi il rischio di una penalizzazione per i cittadini a dispetto di ottimi risultati raggiunti nel settore della gestione dei rifiuti.

“A Caiazzo abbiamo attivato dal 2008 il sistema di raccolta “porta a porta” eliminando dalle strade i cassonetti e provvedendo ad attivare già nel 2005 l’isola ecologica, di cui molti comuni ancora non sono dotati. Ciò ha permesso alla cittadina di raggiungere percentuali di raccolta differenziata superiori alla media consentendo inoltre ai cittadini di poter conferire i rifiuti direttamente nell’area ecologica attrezzata, evitando così cassonetti stracolmi e rendendo più agevole lo smaltimento dei rifiuti delle aree rurali lontane dal centro cittadino. Comportamenti virtuosi che hanno permesso al comune di Caiazzo di abbassare nel corso del 2014 il costo del servizio di raccolta dei rifiuti abbattendolo di 55.000 euro.Eppure, a fronte dei numerosi sforzi posti in essere dall’amministrazione comunale, la nuova Tares di fatto penalizzerà gran parte delle famiglie, prevedendo meccanismi di calcolo basati su fattori come la superficie dell’abitazione, il numero degli occupanti ed un indice di produzione del rifiuto, con la conseguenza che a pagare di più saranno le famiglie numerose e le attività commerciali già stremate dalla crisi economica”.

Una situazione critica acuita dal Governo Nazionale, come sottolinea ancora Giaquinto “dall’applicazione della Tasi, che di fatto non è altro una copia della vecchia Imu con l’aggravante che oltre a colpire indistintamente i proprietari di prime e seconde caseviene pagata anche dagli affittuari secondo una ripartizione percentuale con i proprietari stabilita dai singoli comuni. Il tutto inserito nel quadro di tagli indiscriminati del Governo sui bilanci degli enti locali, in primis i comuni, che devono far fronte ai servizi indispensabili per i cittadini con casse sempre più vuote, ripartendo tali costi sui cittadini stessi”.

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