Consulta tecnica di Offcina Volturno

di Redazione

AcquaCASTELVOLTURNO. Quale futuro per i Comuni dell’A.T.O. n° 5 – Terra di Lavoro ?

Nel settore delle infrastrutture idrauliche, l’A.T.O. è l’Ambito Territoriale Ottimale per la gestione del Ciclo Integrato delle Acque. In sintesi, è una parte di territorio definita in modo che la gestione contemporanea delle falde, delle sorgenti, delle reti idriche, delle reti fognarie e degli impianti di depurazione sia capace di ottimizzare i costi per fornire un servizio adeguato con una tariffa congrua.

Da circa 13 anni dalla legge Nazionale “Galli” (n° 36/94) e da circa 10 anni dalla Legge Regionale (n° 14/97) attinenti al Ciclo Integrato delle Acque sono emerse una serie di difficoltà di attuazione che hanno coinvolto maggiormente i territori della Provincia di Caserta. Infatti, inizialmente sono stati definiti quattro A.T.O. Tra questi è stato individuato l’A.T.O. n° 2 Napoli – Volturno, comprendente le province di Napoli e Caserta, compresi i due capoluoghi. Nonostante l’impegno della struttura tecnica e i tentativi di accordo degli Enti costituenti l’A.T.O. n° 2 (comuni e province) non è stato possibile scegliere il Gestore. La novità in assoluto è stata la recente costituzione dell’A.T.O. n° 5 – Terra di Lavoro che ha di fatto accorpato la città di Caserta con tutta la propria relativa provincia in un nuovo Ente, “sottraendoli” all’A.T.O. n° 2. In conclusione: oggi l’A.T.O. n° 2 accorpa la città di Napoli e tutta la corrispondente provincia, mentre l’A.T.O. n° 5 accorpa la città di Caserta e tutta la corrispondente provincia. Senza impelagarsi in polemiche inutili e strumentali e ritenendo che nelle materie legate all’Acqua ci si “scontra” con realtà territoriali “difficili” e infrastrutture distribuite su territori ampissimi, ci si pone il seguente interrogativo: qual’è il futuro del ciclo idrico integrato per i Comuni di Terra di Lavoro ?

L’A.T.O. 5, al momento, è stato costituito solo attraverso un breve articolo dell’ultima Legge Finanziaria Regionale che modifica un articolo della precedente L.R. N° 14/97, quindi, saranno necessari i seguenti atti:approvare lo Statuto;definire ovvero ridefinire i “beni” dell’A.T.O. (reti fognarie, impianti di depurazione, acquedotti e reti idriche) sia a livello comunale, sia a livello di intero Ambito (opere cosiddette comprensoriali);comporre il Consiglio di Amministrazione (CdA) ;stabilire le quote dei singoli comuni e della Provincia all’interno dell’Ente;eleggere/scegliere i componenti del CdA e dell’Assemblea;si dovrà fare/rifare lo Stato di consistenza delle opere;si dovrà fare/rifare il Piano di Ambito;

– bisognerà “ridefinire” la tariffa;bisognerà decidere la tipologia di Gestione.Lasciando alle istituzioni e alla politica il proprio ruolo e in attesa della costituzione dell’A.T.O. N° 5, si la consulta tecnica di Officina Propone alcuni brevi suggerimenti, di natura squisitamente tecnica, per le Amministrazioni Comunali di Terra di Lavoro, soprattutto per quelle realtà più piccole e con meno risorse disponibili:

– affidarsi soprattutto alle professionalità interne e locali, anche secondo quanto stabilito dal vigente D.Lgs. 163/2006, per individuare con la migliore precisione possibile lo stato attuale delle infrastrutture. Coordinandosi e confrontandosi sin da ora con la Regione Campania e con l’A.T.O. n° 2 (che provvisoriamente farà le veci dell’A.T.O. n° 5) si potrà mettere a disposizione un database facilmente esportabile e riutilizzabile, riducendo in maniera sensibile i tempi per la redazione del successivo Stato di Consistenza dell’intero A.T.O. n° 5;

stabilire gli interventi indispensabili, in ordine di priorità, stimandone anche i costi per i lavori e per le somme a disposizione in modo da fornire successivamente all’A.T.O. n° 5 tutti i dati necessari per redarre il nuovo Piano d’Ambito. Tutelare una risorsa fondamentale come l’acqua potabile e garantire una gestione ottimale del ciclo integrato delle acque costituiscono, mai come ora, delle super-priorità. E’ compito di tutti attivarsi in maniera coscienziosa, affinché l’attuale emergenza sia realisticamente superabile in tempi brevi.

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