SANT’ARPINO. “I lavori per la rete idrica in via D’Anna, che hanno riguardato anche il manto stradale, sono stati eseguiti senza evidenti segni di imperfezione, questo almeno è il risultato di un sopralluogo dei tecnici consulenti del comune di Sant’Arpino.
Un giudizio stupefacente, se si considera che i lavori in via D’Anna sono giudicati da tutti i cittadini di Sant’Arpino di qualità molto bassa, si sono protratti per molto tempo, con notevoli danni per gli operatori economici che per mesi sono stati isolati rispetto al resto del territorio, con disagi per gli abitanti della strada che per molto tempo hanno dovuto usare P.zza Umberto I° come parcheggio, non potendo rientrare nelle proprie abitazioni, disagi che hanno sopportato con grande fiducia del prossimo anche tutti i cittadini di Sant’Arpino. Forse il sole di questa torrida estate, la canicola straordinaria di queste ultime settimane, ha pesato nel giudizio di questi eminenti consulenti, la cui valutazione è stata fatta propria dal responsabile tecnico del comune di Sant’Arpino, e dalla giunta guidata da un super esperto come il sindaco Savoia. Per farsi un’idea dello stato in cui versa questa strada ed in generale il centro storico, non bisogna essere dei super dotati, basta camminare a piedi per via D’Anna, via De Muro, via Ziello, nonostante lavori che sono costati fior di euro alla comunità sono ridotte ai minimi termini. Via D’Anna che già in precedenza era segnalata dai pedoni come strada a rischio, per la intrinseca pericolosità della pavimentazione stradale, ora vede questa sinistra fama aumentata, causa lavori che definire perfetti è uno schiaffo alla verità. Tra l’altro le piogge primaverili hanno messo subito in ginocchio questa mirabile opera, è bastato un semplice temporale, per dimostrare che le pendenze della strada erano state misurate con notevole approssimazione, per cui l’impresa esecutrice è stata costretta a rifare parte della sede stradale. La stessa impresa, con gli stessi tecnici consulenti del comune di Sant’Arpino, adesso ci riprovano con il corso atellano, primo record parziale, erano secoli che la statua del santo patrono concludeva la sua processione arrivando in piazza Umberto I° dal Corso Atellano, quest’anno la statua del santo patrono ha dovuto deviare il suo percorso, causa questa allegra brigata, composta da impresa esecutrice, tecnici, politici con scarso senso delle realtà economiche, sociali, delle tradizioni religiose, meno di cento metri di strada che speriamo non diventino un calvario senza fine, poi probabilmente verrà scritto un verbale, in cui si dirà, che i lavori sono stati eseguiti senza evidenti segni di imperfezione. Questo caos si era già verificato nel periodo natalizio, con i lavori tra via D’Anna, via De Muro e via Ziello con contraccolpi enormi per i commercianti della zona, ora la replica, si dice sbagliare è umano ma perseverare è diabolico. Le responsabilità però non sono mai solo tecniche, ma coinvolgono la sfera politica, i nostri amministratori non possono votare una delibera del genere senza una dura e pubblica presa di distanza da organismi tecnici, che probabilmente devono attenersi ad altri tipi di valutazione, ma il rappresentante del popolo non deve rimanere inerme deve adoperarsi per alleviare i disagi, ridurre i danni e denunciare nelle sedi competenti eventuali abusi. Il ruolo passivo, da passacarte della giunta comunale, ostaggio di logiche di conservazione del potere, influiscono sulla libera determinazione che sempre deve guidare chi governa la cosa pubblica”.