Castelvolturno, Daria: “Facciamo risorgere la grande Dc”

di Redazione

i dirigenti provinciali della Dc, Giuseppe Daria e Daniele PapararoCASTELVOLTURNO (Caserta). “La Democrazia Cristiana per le Autonomie è il terzo partito all’interno della Cdl a Castel Volturno. Occorre ricompattare le fila e dare il via ad iniziative nuove ed energiche”.

Lo afferma Giuseppe Daria, dirigente provinciale della Dc, per il quale, comunque, non c’è da farsi illusioni, poiché i tempi della Balena Bianca sono lontani, anzi lontanissimi. Il Paese Italia – riflette Daria – obbedisce alla logica degli schieramenti sia perché non è più in grado di giudicare sia perché le culture di riferimento sono sostanzialmente coagulate a destre e sinistra. Occorre riprendere un discorso forte intorno ai valori che la Dc ha storicamente incarnato. Di fronte al tentativo di sminuire la portata di questo discorso da parte di destra e sinistra perfino da parte del cosiddetto nuovo grande centro, occorre far rivivere in prima persona i valori del cristianesimo impegnato in politica. Che significa innanzitutto superare la pregiudiziale sia ‘nuovistica’ dei centristi di sinistra che vogliono ricondurre tutto alla novità di esperienze sempre più generiche e compromissorie, sia ‘vuotistica’ dei fautori del centrismo mediatico che rimane l’ultimo canale aperto di comunicazione tra la base e il vertice. Che significa lottare la tendenza in atto nella società contemporanea ad identificare nel materialismo e nelle sue vie sempre meno misteriose la soluzione di tutti i problemi. La grande questione davanti a noi è se vogliamo ridurre l’esistenza al gioco dei direttori di coscienza, che sono poi i detentori dei massimi poteri economici e sociali, se vogliamo ridurci ad una concezione della vita che lascia fuori della porta il mistero, la sacralità della vita, spirituale dell’individuo o se vogliamo lottare queste tendenze degeneratrici con i mezzi della partecipazione, dell’impegno e della mobilitazione. Il laicismo, come gli scettici tra cui molti cosiddetti democristiani ben sanno, offre il villaggio globale, la vita disseccata alle sorgenti, l’isterilimento delle fonti spirituali, di quell’energia misteriosa e potente che alla base della vita, il tecnicismo che ha sostituito lo scientificismo e il prassismo. Questo è ciò contro cui occorre mobilitarsi e lottare. Se il nemico degli anni sessanta, il nemico che ha poi vinto la partita, era il prassismo, la trasformazione del pensiero in prassi, con la conseguente sconfitta del diritto alla libertà e alla filosofia, il nemico di questi anni è l’indifferenza. Assistiamo ad uno spettacolo squallido in cui tutto è dato per scontato”. Tornando alla situazione locale, per Daria “l’attuale amministrazione, col suo senso apatico dell’esistenza, sembra abbia conquistato l’intera città di Castel Volturno. Se vogliamo una Castel Volturno migliore, più vera, – conclude il dirigente provinciale – che sappia soffrire i valori che per cui lotta, che non si rassegni allo scetticismo e all’indifferenza dei suoi attuali padroni, dobbiamo far risorgere una Democrazia Cristiana come partito che seppe incarnare la libertà e la partecipazione di massa degli italiani, il loro spontaneo e libero aggregarsi in funzione di un’amicizia vera, di un’umanità sincera ed autentica al di là di tutte le ipocrisie e finzioni, dobbiamo lottare in molti e sul serio per risvegliare ad una vita nuova la nostra città e portare avanti il cambiamento”.

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