Ecoballe da smaltire, spuntano siti alternativi

di Redazione

Alessandro PansaFra le Province e commissariato ai rifiuti prosegue il confronto per arrivare entro oggi ad indicazioni quanto più condivise sui nove siti di stoccaggio per le ecoballe.

Si lavora su una rosa di venti nomi circoscritta dal prefetto Alessandro Pansa, che sull’emergenza non si sbilancia ma afferma fiducioso: «Ne usciremo presto». A Napoli viene scongiurata l’ipotesi della cava di Chiaiano e dopo una riunione a Palazzo San Giacomo tra il prefetto, il sindaco Rosa Iervolino e i capigruppo del Consiglio, la scelta ricade su Poggioreale, in particolare a Cupa Principe, al confine con San Pietro a Patierno. Un sito dalle modeste proporzioni ma che serve a lanciare un segnale. Dice la Iervolino: «Anche Napoli deve fare la sua parte». E ringrazia il commissario per la disponibilità a modificare la scelta. Soltanto l’opposizione (An e Forza Italia) è contraria. In provincia confermata invece la decisione per Casamarciano. Ma dagli altri capoluoghi arrivano nuove osservazioni: Avellino non gradisce Petruro Irpino e Lioni, e contropropone Sant’Angelo dei Lombardi, Lacedonia e Baiano (già scartate dal commissario). Nel Beneventano restano dubbi su Morcone, dove il sindaco Rosario Spadafora (che è anche assessore provinciale) annuncia battaglia: le alternative sarebbero San Marco dei Cavoti, San Giorgio la Molara e Paduli. Caserta rifiuta tout court la sola prospettiva di ospitare un sito. A Salerno le amministrazioni locali sono tutte schierate contro la scelta di Buccino e Baronissi. Intanto il governo – dopo il vertice dell’altro ieri – prepara un decreto per sciogliere i nodi dell’emergenza rifiuti, alla vigilia della scadenza del lunghissimo commissariato straordinario che non sarà più rinnovato e del passaggio alla gestione ordinaria del ciclo affidata agli amministratori locali. Il provvedimento legislativo allo studio riguarda innanzitutto il dissequestro delle ecoballe (invero poco eco), passaggio necessario per l’inertizzazione dei rifiuti; ma è destinato a portare ordine anche su altri fronti, in particolare sullo status dei consorzi, che da pubblici si sono trasformati in spa e che non sempre sono stati gestiti in maniera corretta (prova ne sia la testimonianza di alcuni consorzi commissariati). E ancora: la revisione dell’obbligo imposto ai comuni di conferire la raccolta differenziata soltanto ai consorzi. Critico sull’apertura di nuove discariche è il pm Raffaele Cantone, alla Dda fino al mese scorso, che però è certo che la gestione commissariale affidata a Pansa funzionerà da antidoto. È il pensiero del magistrato Raffaele Cantone, pm della Dda fino al mese scorso: «Sicuramente quello dei rifiuti è un settore particolarmente inquinato, ma il problema è che allo stato non c’erano alternative. Come al solito arriviamo a dover decidere con l’acqua alla gola e senza alternative. Credo che il fatto di aver affidato alla gestione commissariale l’emergenza rifiuti e ad un prefetto che ha esperienza di Polizia dovrebbe ridurre i rischi di infiltrazioni camorristiche e dovrebbe soprattutto condizionare le scelte dei partner». Lo stesso Pansa interviene: «Potranno esserci società vittima di estorsione e tentativi di infiltrazione, ma la camorra non riuscirà ad infiltrarsi nella gestione delle discariche, perché il sistema è molto ben collaudato e la gestione diretta attraverso il commissariato straordinario non consentirà in nessun modo infiltrazioni criminali». Sulla vicenda interviene anche il governatore Antonio Bassolino: «In queste ore il Commissariato di Governo sta verificando le soluzioni più giuste cercando il massimo di condivisione con Province e Comuni. Dopodiché è doveroso procedere. Con le risorse della Regione si potranno allestire i siti. Contemporaneamente i tecnici lavorano per individuare gli interventi legislativi necessari a sbloccare le questioni strutturali».

da Il Mattino, venerdì 09.11.07 (di Corrado Castiglione)

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