CASTELVOLTURNO (Caserta).Il cadavere di un 31enne romeno, con un colpo di pistola al torace, è stato trovato a Castelvolturno, nel casertano. Secondo le prime ipotesi avanzate dagli investigatori potrebbe trattarsidi una vendetta da parte di qualcuno che avrebbe subito o stava per subire un furto in un’abitazione.
La vittima è Marian Nazian Buzatu, 31 anni, con moglie e due figli in Romania, nessun precedente penale. Era nella zona di Baia Verde, dove sono presenti numerosi appartamenti e dove spesso si verificano furti in appartamenti. Assieme a lui c’era un connazionale 25enne, Cristian. Secondo la testimonianza fornita da quest’ultimo, i due stavano cercando dei vestiti in alcuni bidoni della spazzatura, per ripararsi dal freddo. All’improvviso si è avvicinata un’auto blu dalla quale sono esplosi due colpi di pistola che hanno centrato e ucciso Marian. Il 25enne si è recato in bici all’ospedale di Pinetagrande per avvisare i sanitari e poi è scomparso. Solo la mattina dopo è stato trovato e condotto in commissariato. La sua versione, secondo gli investigatori, non regge. Strano, infatti, che i due stessero frugando nella spazzatura in una zona lontana due chilometri dalla loro abitazione. Si presume, pertanto, chesarebbero entrati in qualche villa per compiere un furto o chevolessero trafugare materiale nell’area di un’antenna radio dell’esercito, anche questa spesso oggetto di furti. Un’area, quella di Baia Verde, sorvegliata da vigilanza privata ma anche da ronde notturne pagate da esponenti di organizzazioni criminali proprietari di ville.Marian faceva saltuariamente il lavoro di falegname, anche Christian lavora, ma non sempre, in un bar.Una situazionesociale ed economicadi certo non invidiabile, anche se nel loro appartamento, in condizioni fatiscenti, hanno un maxischermo.
L’episodio avviene a corta distanza dall’omicidio di una donna romena, Rozeta Tupeda, di 36 anni, avvenuto a Milano. Il suo corpo, con una ferita alla testa, è stato ritrovato accanto alla sua baracca in fiamme alla periferia est della città, all’altezza di viale Forlanini, vicino all’ex caserma dei carabinieri. Per gli inquirenti si tratterebbe di un omicidio, forse una lite degeneratasi, ma non è ancora abbandonata del tutto l’ipotesi di un incidente, mentre sarebbe da escludere quella xenofoba. La vittima era una immigrata irregolare, compagna di un altro immigrato marocchino, anche lui irregolare, di 33 anni. E’ stato proprio l’extracomunitario a dare l’allarme. Le indagini si concentrano sull’ambiente del microspaccio, a cui apparterrebbe il marocchino, e sulle amicizie della donna. L’immigrato avrebbe un alibi: era in un bar, in compagnia di alcuni connazionali, quando ha ricevuto la telefonata di un vicino che lo avvisava dell’incendio nella sua baracca. L’assassino avrebbe sorpreso Rozeta da sola e, dopo una violenta lite, le avrebbe spaccato la testa, forse con un sasso.