NAPOLI. Ci si rende conto di quanto il silenzio possa diventare assordante quando chi ci governa comincia a tacere, omertosamente, sui pericoli per la salute e per la vita dei cittadini.
Lo afferma il consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Sagliocco, presidente della Commissione speciale di controllo degli atti della Regione e degli Enti collegati, circa lallarme sanitario ed epidemiologico in Campania, che ora è salito alla ribalta delle cronache nazionali ed estere a causa dellemergenza rifiuti. Il sottoscritto continua – lha denunciato pubblicamente già nel 2000. Ritenevo, infatti, che fosse preoccupante il conclamato nesso tra rifiuti e malattie neoplastiche, descritto anche da autorevoli Istituti medici. La pubblicazione, redatta dallOsservatorio epidemiologico, dallAssessorato regionale alla Sanità e dallOrganizzazione mondiale alla Sanità, non ebbe, invece allepoca alcun tipo di eco. Rimasi sconcertato dal modo in cui fu fatto passare in sordina un argomento che, oggi, suscita lo sdegno di tutti i mass media. Già allora, però, ritenni opportuno che fosse mio dovere chiedere linteressamento della magistratura e, insieme al collega Paolo Romano, presentai un circoscritto esposto, con laccusa di disastro ambientale colposo. Riepilogai, in allegato, gli atti della Commissione bicamerale sul ciclo integrato dei rifiuti e le pubblicazioni diffuse in merito. Successivamente, sono anche intervenuto più volte in consiglio regionale – nel 2004, nel 2005 e anche a luglio 2006 – per riportare lattenzione dellAula sulle fatali conseguenze che si stavano già palesando per la popolazione. In quelle occasioni ebbi piena conferma di quanto fosse forte la censura rispetto al problema, da parte del presidente Antonio Bassolino e dellassessore regionale Angelo Montemarano. Diverse le mie riflessioni sulla consistenza della crisi, descritta sia dagli organi ufficiali che dallOrganizzazione mondiale della Sanità come particolarmente preoccupante nei comuni facenti capo allAsl Caserta 2. Nelle intere province di Caserta e di Napoli, inoltre, la percentuale di malattie tumorali aveva raggiunto i livelli più alti di tutta la regione e dellintera Italia. Con conferenze stampa ho, poi, provveduto ad informare costantemente lopinione pubblica sui peggioramenti che si registravano nella zona a nord della provincia di Napoli e a sud di quella casertana, attraverso la cosiddetta mappa della vergogna. Il consiglio regionale della Campania, anche in questo caso, non prese in considerazione il mio dettagliato elenco della presenza di malformazioni nei siti inquinati da diossina e lì dove cerano impianti non a norma e altamente tossici. Ora il problema è esploso; tutti sono in apprensione e sollecitano un pronto intervento Ma chi ricorda i lunghi anni di silenzio delle Istituzioni, della politica tutta e della magistratura? Sembra che questa scoperta sia stata fatta soltanto oggi e, quindi, cè chi si meraviglia, si indigna e chi, ancora, avanza delle perplessità. Sarebbe stato opportuno che questi stessi personaggi si indignassero qualche tempo fa; allora avrebbero ancora potuto evitare delle morti, se solo avessero dedicato un po più di attenzione a quanto stava accadendo e a chi lo denunciava a squarciagola. E vergognoso che persone ciniche e acefali si siano lasciate prendere la mano da questioni irrisorie, mettendo in secondo ciò che ha davvero un valore inestimabile: la vita dei cittadini. In Campania sono stati accumulati ritardi enormi per le bonifiche, in particolare nellarea indicata dal Governo come Sito di interesse nazionale: il litorale domitio-flegreo. Lemergenza cera già anni fa e cè ancora oggi, con laggravante che ora abbiamo anche i rifiuti per le strade. Il consiglio regionale avrebbe dovuto intraprendere delle iniziative coraggiose, onde apportare i correttivi necessari, prima che il problema degenerasse ulteriormente. Questa assenza voluta e il voler a tutti i costi negare la presenza di un nesso tra malattie tumorali e malformazioni congenite con rifiuti e problemi ambientali, dimostra ancora una volta come i rappresentanti delle Istituzioni non siano degni di rappresentarci. Questa non è vera politica. Non si può privilegiare la gestione agli interessi della gente. Il benessere generale non può e non deve, mai, passare in secondo ordine.