SANT’ARPINO. “E’ ormai giunto il momento che quanti da quattro anni e passa si sono opposti con ferma convinzione a questa scellerata esperienza amministrativa portata innanzi da Savoia …
…e dai suoi sottoposti facciano conoscere all’intera popolazione quali sono le basi e gli strumenti attraverso cui costruire un futuro che funga da vera e propria rinascita per l’intera comunità santarpinese”. È l’ex vicesindaco, nonché componente del movimento “Uniti per l’Alternativa”, Ernesto Capasso, a sottolineare “come nonostante un nostro modo di fare opposizione perennemente costruttivo, volto a trovare le soluzioni più utili per il paese, mai e poi mai abbiamo avuto una mano tesa dalla nostra controparte, visto che la maggioranza ha preferito fare in qualsiasi momento orecchie da mercanti arroccandosi in un bunker cementato dalla sola corsa al mantenimento del potere.
Ma il tempo delle scelte si avvicina ed è giusto che si sappia quali sono le reali priorità che credo debbono essere al centro dell’azione programmatica di Uniti per l’Alternativa per far ritornare gli interessi dei santarpinesi al centro del dibattito politico, provando a risolvere i veri problemi che stanno a cuore ai nostri concittadini. Idee basilari che devono necessariamente precedere la fase propositiva e di confronto sulle iniziative a medio e lungo periodo. A mio avviso bisognerà darsi una seria regolata per quanto riguarda la spesa pubblica visto e considerato che così come stanno le cose oggi non è possibile andare più avanti, a meno che non si voglia rischiare il crac finanziario definitivo. In primis sarà indispensabile eliminare quegli strumenti ad horas che si stanno rivelando dei veri e propri carrozzoni inutili, creati solo per dare un contentino agli amici degli amici e di utilità pari a zero.
Sto pensando, ovviamente, per prima cosa alla Multiservizi, a tutti quegli enti che gravano in maniera paurosa sul bilancio comunale, come ad esempio anche le tantissime consulenze esterne di cui non si capisce realmente l’utilità se si eccettua ovviamente quella impregnata di una politica palesemente clientelare. Bisognerà in altre parole tornare ad investire sulle professionalità presenti all’interno della macchina comunale che hanno tutte le potenzialità per far fronte alle istanze oggi delegate all’esterno. Così facendo si motiveranno maggiormente i dipendenti e si risparmieranno realmente somme ingenti che si potranno investire sia in ambiti più proficui per la collettività sia per regolamentare una volta e per tutte l’ormai decennale questione degli Lsu.
E a proposito delle problematiche maggiormente sentite dalla collettività, fra queste vi è senza ombra di dubbio quella della microcriminalità, che sta dilagando in maniera esponenziale. Sarà necessario stabilire un piano di azione sinergico con le amministrazioni dei centri viciniori e le forze dell’ordine onde dare un supporto operativo concreto a quanti ogni giorno sono in prima linea contro il crimine nonostante la pochezza delle risorse umane ed economiche. Due emergenze che andranno affrontate immediatamente, inoltre, sono quelle dei rifiuti e dei trasporti. Per la prima se si vuole uscire dal perenne stato di crisi bisognerà fare un certosino lavoro che faccia della raccolta differenziata una prassi e non una lodevole eccezione fra la popolazione, mentre per quanto riguarda il secondo punto è necessario dare vita ad un piano di trasporti agevolato che consenta a studenti e pendolari di raggiungere nel più breve tempo possibile e nel miglior modo i centri delle province di Caserta e Napoli.
Bisognerà rimboccarsi le mani per dare le giuste opportunità anche ai nostri giovani e saper valorizzare le enormi professionalità presenti fra questi, consentendo loro di inserirsi sia nel mondo del lavoro che nel contesto socio-culturale. Al contempo appare indispensabile dar vita ad una politica di sviluppo in sinergia con le realtà imprenditoriali e produttive presenti sul territorio (soprattutto quelle edili che fino ad oggi sono state abbandonate al proprio destino), con politiche di sviluppo che portino i loro benefit anche in termini occupazionali. È necessaria, dunque, una svolta a 360 gradi grazie alla quale il bene comune torni al centro della vita pubblica, e chi ha delle responsabilità amministrative torni ad essere un servitore della collettività, che non abbia alcun tipo di privilegio. A tal proposito propongo sin da ora che gli amministratori si mettano in aspettativa, come previsto dalla normativa vigente, e non usufruiscano di continui permessi lavorativi così come accade oggi con grave danno per le casse comunali.
La politica deve tornare ad essere una passione e una missione e non uno sbocco occupazionale per qualcuno che non ha altro da fare nelle vita, così come purtroppo accade oggi con molti nostri amministratori. Mi auguro che tutte le forze di opposizione possano attraverso le idee e i progetti seri dare davvero una nuova speranza a Sant’Arpino”.