Riapertura discarica, tensione a Montesarchio

di Antonio Taglialatela

la protesta contro la discarica Tre Ponti (foto La Stampa.it)BENEVENTO. “Affinché la popolazione delle Forche Caudine possa far sentire la propria voce e non subire l”ennesimo schiaffo da Napoli”.

E’ lo slogan che il sindaco di Montesarchio, Antonio Izzo, ha fatto affiggere su locandine e manifesti in tutta la Valle Caudina per la protesta contro la riapertura della discarica “Tre Ponti”, disposta dal supercommissario per l’emergenza rifiuti Gianni De Gennaro. Contro quest’ultimo il manifesto recita: “La scelta scellerata, operata dal Commissario De Gennaro, organo dello Stato, di riaprire la discarica di Montesarchio, già chiusa ed in via di risanamento per accordi contrattuali assunti dallo stesso Stato e per una emergenza che perdura per precise colpe e negligenze di politici che non hanno saputo, né voluto governare con senso di responsabilità i propri territori impone a noi tutti una presa di coscienza ed uno scatto d”orgoglio in difesa del nostro comune e della nostra Valle. Non possiamo accettare, avendo già pagato il nostro pesante tributo alla causa dell”emergenza rifiuti, che una decisione dittatoriale adottata da Istituzioni che stracciano accordi scritti e che distruggono per sempre la fiducia dei cittadini e la certezza del diritto, militarizzi i nostri territori, buttando nei liquami tutto ciò che generazioni operose di imprenditori hanno creato in termini di benessere e posti di lavoro”.

Per sabato mattina il sindaco Izzo e altri sindaci della valle hanno organizzato una marcia di protesta che partirà da piazza Umberto a Montesarchio.

Da ieri un gruppo di manifestanti ha bloccato la statale Appia che collega Benevento a Caserta e Napoli, all’altezza della località Sferracavallo, a circa centro metri dall’area della discarica presidiata dalle forze dell’ordine. L’autista di un pullman è stato costretto a fermarsi e a scendere dal mezzo, a cui sono stati tagliati i pneumatici.

La discarica “Tre Ponti” – per la quale vi è un’inchiesta sulla gestione in cui è indagato l’ex commissario Corrado Catenacci – fu chiusa nel novembre 2005 con l’accordo di non riutilizzarla e bonificarla. Ma l’ordinanza di De Gennao ne ha disposto all’interno lo stoccaggio di 20mila tonnellate di rifiuti.

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