Portico, nel ricordo di Don Peppe Diana

di Redazione

Salvatore FalcoPORTICO DI CASERTA. “…Ci sono stati uomini che hanno scritto pagine, appunti di una vita dal valore inestimabile…/ uomini che hanno continuato nonostante intorno tutto fosse bruciato…/ gli uomini passano e passano le canzoni ma nessuno potrà mai fermare la convinzione…”.

Le parole sono quelle della canzone “Pensa” di Fabrizio Moro cantata dal coro “Arcobaleno” degli alunni della Bosco, che così, sulle note del lento rap sanremese, e di una emozionante rievocazione dell’esperienza di don Peppino Diana, hanno dato il via alla terza edizione del “Laboratorio per la legalità” organizzata, con successo e lusinghieri apprezzamenti, dall’Istituto “S. Giovanni Bosco” diretto dal prof. Salvatore Falco. Don Peppino – hanno detto i ragazzi – è vivo in ogn’uno di noi. Sul set dell’Aula Magna dell’istituto campeggiava a a chiare lettere la scritta “…anche se tutti i fiori saranno strappati, nessuno potrà mai fermare la Primavera.” La frase è tratta dal libro di don Luigi Merola, tra gli ospiti d’eccezione della manifestazione per la legalità, che ha saputo conquistare la simpatia e l’attenzione della platea, con tempi teatrali e l’incisività del “giullare”, piena zeppa di genitori, alunni e tanti cittadini. Ha raccontato la sua storia di Forcella, dell’istituto scolastico dedicato ad una delle 286 vittime innocenti, Annalisa Durante, da lui voluto in quei luoghi difficili, e della sua associazione “A voce re’ creature”.

momenti della manifestazioneDon Merola ricordando ai ragazzi che l’illegalità non conviene mai, ha detto c’è bisogno di scuole come quella del prof. Falco, una scuola che ti fa capire ciò che è bene e ciò che male. Qui oggi stiamo facendo lezione di vita laddove in Capanna sono state incendiate diciannove istituti scolastici. Da noi non serve un esercito di militare ma un esercito di maestri, di educatori. La scuola – ha detto ancora – è come un ospedale: cura i malati; e la Chiesa deve essere come “la fontana del villaggio” a cui vengono a dissetarsi tutti in qualsiasi momento”. “Mi sono commossa – ha dichiarato Vittoria Ciaramella, Commissario Prefettizio del comune di Portico – quando ho sentito il coro dei ragazzi perché ho percepito la partecipazione intensa dei ragazzi. È nella scuola – rivolta ai ragazzi – che voi costruite il vostro futuro professionale , ma è nella scuola che vivete il vostro presente non solo di studenti ma anche di cittadini e di preziosi testimoni della legalità”.

L’Istituto “Bosco”, da dati statistici va sottolineato che è tra le scuole che vantano lo zero per cento in termini di dispersione scolastica: veramente un bel risultato. Il dirigente Falco, alla presenza di tanti intervenuti, tra cui monsignor Carlo Di Carluccio, Maria Carmina Cotugno, Segretario Comunale e l’arch. Carlo Piccirillo, sindaco di Portico fino a qualche settimana fa, ha dichiarato “Un uomo fa tutto quello che è suo dovere fare quale che siano gli ostacoli o le pressioni, questa è la base di tutta la moralità umana. Chi ha fede, ha la forza nell’anima e può realizzare qualsiasi cosa. Oggi è la festa della legalità – ha detto – e viva è la soddisfazione di tutti noi. La nostra è una scuola speciale, è una scuola che da l’anima al territorio. Una scuola a servizio di ciascun alunno perché sa quali sono le responsabilità ma soprattutto sa quello che deve donare a questi ragazzi che crescono, affinché siano rispettosi della legge e verso voi stessi”.

momenti della manifestazione“I ragazzi dell’istituto – così come ha detto Carmine Rosciano, com.te Compagnia C.C. di S.Maria C.V. – devono essere orgogliosi della loro scuola, del preside e dei docenti per quello che fanno per loro”. “Vivo il bisogno come magistrati – ha aggiunto il magistrato Alessandro D’Alessio – di far sentire la nostra vicinanza ai cittadini al fine di evitare in essi il prosperare di uha coscienza passiva la dove non si opera in termini di collettività”. “Grazie al preside Falco e la scuola Bosco – ha detto Battista Iodice, presidente Pro Loco – noi oggi a Portico, per le strade parliamo di legalità e la nostra piccola comunità ha bisogno di questo e rispetto alla legge 39/85 che invita a insegnare legalità, mi sento di dire che a Portico non abbiamo perso venti anni ma guadagnati tre grazie alle attività dell’istituzione scuola locale”.

“Sono stanco di coloro che delinquono, – ha dichiarato Salvatore Lo Bue, docente di Estetica all’Università di Palermo – di quelli che farebbero ogni cosa per il potere. Sono stanco di quelli che perseguitano e opprimono i loro fratelli. Sono stanco delle scuole vissute come luoghi di contrasto tra docenti e tra docenti e dirigenti. Sono stanco dei luoghi di falsità. Ma non sono stanco dell’opera magistrale di Falcone e Borsellino, di Papa Giovanni Paolo II, del vescovo Pappalardo e di quanto operano bene nell’interesse della collettività in cui operano”.

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