Maddaloni, al maresciallo Cicia medaglia al valor civile

di Redazione

Giuseppe Cicia MADDALONI (Caserta). All’indomani del 194° Anniversario della fondazione dell’Arma dei Carabinieri, festeggiata in Piazza Ruggiero a Caserta dal Comandante provinciale dei Carabinieri, Colonnello Carmelo Burgio, l’Arma piange la morte di un altro dei suoi figli adorati, il Sottotenente dei Carabinieri Marco Pittoni di 33 anni, originario del Sulcis in Sardegna.

Era andato a parlare, ironia della sorte, di adeguare le misure di sicurezza presso l’ufficio postale di Pagani, quando tre banditi hanno fatto irruzione nell’ufficio. Con totale sprezzo del pericolo e per far riaffermare la legalità, si è scagliato contro uno dei banditi che lo ha freddato. In questa tragica circostanza parlare del conferimento della Medaglia d’argento al Valor Civile (una della massime onorificenza, subito dopo quelle al Valor Militare) può apparire fuori luogo, ma lo facciamo perché i cittadini comprendano i sacrifici che questi uomini, “Usi obbedir e tacendo morire”, fanno per il bene di tutti noi. Senza l’eroismo, l’abnegazione, l’appartenenza ad un Corpo e ad un Popolo, la vita di tutti noi sarebbe costantemente in serio pericolo. Ma, per fortuna ci sono i Carabinieri e con essi, naturalmente, tutti gli appartenenti alle Forze dell’Ordine. Il Maresciallo A.s. Ufficiale di Pubblica Sicurezza Giuseppe Cicia è nato a Maddaloni il 1° luglio 1966. Dopo la maturità, l’11 febbraio 1985 si arruola nell’Arma dei Carabinieri, ruolo Marescialli. Sposato con tre figli, il Maresciallo Cicia presta attualmente servizio presso la Sezione della Criminalità Organizzata, dove giunse nel 1993. La carriera del sottufficiale è costellata da ben sette fra Encomi semplici e solenni, sino al 24 marzo 2007, quando, nel corso di una indagine sul clan dei Mazzoni che si sarebbe poi conclusa con l’arresto del camorrista Cuccaro, insieme all’appuntato scelto Davide Alberico, si imbatteva in un suicida che, salito sul viadotto autostradale in tenimento di Capodrise, minacciava di gettarsi sulla sottostante autostrada A1 con grave pericolo per gli automobilisti in transito. Ecco il testo della motivazione del conferimento dell’onorificenza attribuitagli lo scoro 14 febbraio: “Con coraggioso slancio e cosciente sprezzo del pericolo, non esitava, unitamente ad altro militare, a raggiungere un giovane che, in preda ad una crisi depressiva, oltrepassata la recinzione di un viadotto, era in procinto di lanciarsi nel vuoto a scopo suicida, riuscendo, dopo estenuanti tentativi, ad afferrarlo ed a trarlo in salvo. Chiaro esempio di elette virtù civiche ed altissimo senso del dovere. 24 marzo 2007 – Capodrise (Caserta)”. Maresciallo Cicia grazie di esistere.

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