Carinola, in Afghanistan una biblioteca intitolata a Pezzullo

di Redazione

Giovanni PezzulloCARINOLA (Caserta). Il ricordo del Sottotenente Giovanni Pezzulo, ucciso in Afghanistan lo scorso febbraio,vivrà per sempre a Surobi (villaggio a 60 chilometri ad est di Kabul, Afghanistan) e nel cuore di tutti gli italiani.

Lo scorso mede di febbraio Giovanni Pezzulo, inquadrato nella Task Force Surobi del contingente italiano, stava procedendo alla consegna di vestiario e viveri alla popolazione di Surobi, quando all’improvviso alcuni talebani gli scaricarono addosso una raffica di Kalashnikov, uccidendolo all’istante. È il colpo di coda di talebani che hanno capito che gli italiani non sono lì per portare la guerra, bensì la Pace. Da allora si sono ulteriormente intensificate le iniziative di carattere umanitario. È stata, infatti, intitolata alla memoria del sottotenente Giovanni Pezzulo, la biblioteca inaugurata a Surobi dai militari italiani con fondi del Ministero della Difesa. La struttura, costata complessivamente 185 mila euro, è stata consegnata alle autorità afgane arredata e dotata di 1.200 libri di vario genere. Si tratta dell’unico centro di questo genere presente nel distretto di Surobi, dove sono ci sono 18 scuole (due istituti superiori e 16 tra scuole primarie e secondarie), ma nessuna biblioteca. I militari della Task force Surobi (cui apparteneva Pezzulo) dallo scorso dicembre hanno realizzato, inoltre, una clinica, un distretto di polizia, quattro ponti pedonali e 30 pozzi d’acqua potabile. Sono invece in fase di realizzazione tre scuole, due cliniche veterinarie, una stazione di polizia, un ponte pedonale e 26 pozzi d’acqua potabile. Per la realizzazione complessiva dei progetti nel distretto di Surobi sono stati spesi finora 1.348.000 euro, di cui 1.280.000 stanziati dal Ministero della Difesa e 68.000 dal Regional Command Capital. La task force Surobi – il cui comportamento è stato elogiato a più riprese dalla Nato, che l’ha citata come “modello” da replicare in altri distretti afgani – è composta da militari provenienti dal 185° Reggimento Acquisizione Obiettivi (RAO) della Brigata Folgore di Livorno, dal 4° Reggimento Alpini Paracadutisti del Comando Truppe Alpine di Bolzano e dal Cimic Group South di Motta di Livenza (Treviso).

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