Camorra, omicidio Puca: 6 arresti nel casertano e napoletano

di Redazione

Carmelo BurgioCASERTA. I carabinieri del comando provinciale di Caserta, agli ordini del colonnello Carmelo Burgio, stamani hanno eseguito sei ordinanze di custodia cautelare nei confronti di elementi di vertice del clan casertano dei “Casalesi” e dei clan napoletani “Petito-Ranucci” di Sant’Antimo e “Mallardo” di Giugliano, tra loro alleati.

Le accuse, a vario titolo, sono di omicidio e porto e detenzione illegale di armi. Destinatari del provvedimento – inizialmente rigettato dal Gip del Tribunale di Napoli, poi emesso dal Riesame dopo l’impugnazione da parte del pm della Dda – Aniello Bidognetti, 36 anni, figlio primogenito del boss Francesco Bidognetti, alias Cicciotto ‘e mezzanotte (in carcere); Giuseppe Caterino, 54; Giuseppe Mallardo, 55; Stefano Ranucci, 39; Walter Schiavone, 47, fratello del boss Francesco “Sandokan” Schiavone; e Vincenzo Zagaria, 51. Tutti sono già in carcere, assieme ad altri esponenti di spicco dei tre clan già precedentemente arrestati nell’ambito della stessa indagine: Domenico Bidognetti, alias “Bruttaccione”, cugino del boss Francesco; Salvatore Cantiello, Giuseppe Dell’Aversano, Antimo Ranucci e Giuseppe Russo.

L’indagine riguarda l’omicidio di Giuseppe Puca e Domenico Guerra commesso nel marzo del 1994 a Casal di Principe. Entrambi erano affiliati al clan Puca di Sant’Antimo, contrapposto alle famiglie santantimesi Petito-Ranucci e a quella Mallardo di Giugliano, quest’ultime due legate al potente clan dei Casalesi. L’omicidio maturò perché i Puca avevano estromesso i Petito-Ranucci dal business delle estorsioni.

Aniello Bidognetti Giuseppe Caterino

Walter Schiavone

Vincenzo Zagaria

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