SAN NICOLA LA STRADA (Caserta). Si è svolta mercoledì sera nel Cortile Borbonico del Real Sito Madonna delle Grazie di San Nicola la Strada, nellambito della rassegna Autori di Carta, incontri con scrittori, …
…organizzata dallAmministrazione Comunale di San Nicola la Strada, guidata dal sindaco Angelo Pascariello, in collaborazione con Uthopìa Librerie Capua e lUfficio Stampa e Comunicazione dellEnte di cui è responsabile il giornalista Pasquino Corbelli, la presentazione del libro Questa Corte condanna – Spartacus, il processo al clan dei Casalesi, volume edito da LAncora del Mediterraneo e curato da Maurizio Braucci e Marcello Anselmo.
Ad illustrare al pubblico i contenuti di quello che è stato uno dei processi più importanti degli ultimi anni della storia dItalia, andato in scena presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, è stato il magistrato Raffaello Magi, estensore della cosiddetta sentenza Spartacus di primo grado. La presentazione è stata introdotta da un apprezzato e seguitissimo intervento del dottor Corrado Lembo, Procuratore Capo presso la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere che ha posto laccento lazione incessante delle istituzioni contro la camorra.
Spartacus è certamente il più importante processo alla camorra, ma anche il più ignorato dai media, come facevano notare recentemente a Anno zero lo scrittore Roberto Saviano e il giornalista Michele Santoro, che sottolineavano come non fosse meno importante del maxiprocesso di Palermo. Il problema è che la camorra, divenuta oggi non meno pericolosa, fa storicamente, purtroppo, meno notizia della mafia. Ecco, quindi, un libro importante, editorialmente coraggioso, che chi ha amato Gomorra di Roberto Saviano, leggerà con eguale interesse.
Bastano i numeri, sottolinea sin dall’introduzione lassessore regionale Andrea Cozzolino: 630 udienze, 126 imputati, 3.200 pagine di sentenza di primo grado, per comminare 21 ergastoli e 844 anni di reclusione con 95 condanne per associazione camorristica, 413 milioni di euro di beni sequestrati. Cè quanto basta per ricostruire, attraverso tutta questa documentazione, e quello del processo Spartacus 2, la storia di una tra le più importanti imprese malavitose, quella del principale imputato, Francesco Schiavone detto Sandokan, e di tutti gli altri affiliati e fiancheggiatori del clan dei Casalesi, proprio quelli su cui è riuscito a attirare finalmente l’attenzione pubblica Saviano col suo romanzo verità. Anche Questa corte condanna Spartacus, il processo ai Casalesi e’ una sorta di romanzo nero e cruento di occupazione di un territorio, bloccandone, con lo sfruttamento malavitoso e le collusioni non solo tra clan e certi politici, ma anche tra clan e imprenditori, tutte le possibilità produttive e di sviluppo.
Certo, il linguaggio della giustizia è meno facile e fluido di quello di un narratore, anche se qui e’ stato reso scorrevole, liberato dei mille riferimenti, suddiviso in capitoli con introduzioni da Marcello Anselmo e Maurizio Braucci grazie anche alla collaborazione del magistrato Raffaello Magi, estensore della sentenza. Da ricordare che il processo d’Appello Spartacus ai boss del clan camorristico mafioso di Casal di Principe si e’ concluso con la conferma di tutti gli ergastoli inflitti in primo grado. Allincontro, introdotto e moderato da Pasquino Corbelli, erano presenti oltre al magistrato Lello Magi, lAmministratore delegato del Consorzio Agrorinasce Gianni Allucci, che gestisce i beni confiscati alla camorra.A fare gli onori di casa il sindaco Angelo Pascariello e lassessore alla Cultura Lorenzo Magnifico. Da sottolineare la preziosa presenza del giornalista Franco Tontoli divenuto, ormai colonna portante della rassegna che, unitamente al numeroso pubblico presente, tra cui una rappresentanza del Forum Giovanile, ha posto interessanti domande su un tema di grande attualità, quale quella della camorra, non solo in provincia di Caserta.
Dopo la presentazione del libro, nellambito della rassegna estiva Arte e Cultura sotto le stelle, è stato proiettato il film Gomorra, seguito da un pubblico numeroso e attento, come sottolineato dallapplauso finale rivolto alla pellicola di cui è regista Matteo Garrone ed interprete il casertano Tony Servillo.