Con le relazioni tenute oggi dai manager Enrico Iovino e Mario Santangelo, si avviano a conclusione le audizioni dei Direttori Generali delle strutture del Sistema Sanitario Regionale della Campani, presieduta dal consigliere regionale di Forza Italia Giuseppe Sagliocco.
Tra le materie oggetto di audizione, la gestione dei fondi delledilizia sanitaria ex art. 20 L. 67/88, lo stato di attuazione del Piano di Rientro dal disavanzo economico del sistema sanitario regionale, lapplicazione delle normative previste dal Piano Ospedaliero regionale e dalle norme regionali e nazionali in materia di organizzazione e gestione. Purtroppo – ha affermato il presidente dellorganismo consiliare Giuseppe Sagliocco ho dovuto constatare, come per la maggior parte delle altre strutture sanitarie fino ad oggi valutate, una significativa e preoccupante carenza di documentazione atta a supportare lattività della commissione. Un dato, questo, che ci vedrà costretti ad una nuova convocazione per i primi di settembre. Le audizioni di oggi ha spiegato Sagliocco a margine della seduta confermano intanto come, sia per il Cardarelli che per lIstituto Pascale, scontiamo pesantissimi ritardi sul fronte dellattuazione dei programmi di edilizia sanitaria, ritardi e inadempienze anche della Regione, che si traducono poi, oltre che in mancate occasioni, in un vero e proprio spreco di risorse, atteso lenorme volume di contenzioso sorto con ditte appaltatrici e tecnici progettisti. Quanto agli obbiettivi fissati dal Piano di Rientro e dal Piano Sanitario, visto che anche il Pascale, sebbene Irrcs, sia tenuto comunque fare la sua parte, – ha poi affermato Sagliocco – è possibile rilevare più di una criticità. Tanto i ordine alla necessità di sfrondare le ancora esistenti diseconomie in termini di ricorso a consulenze o istituti affini, che in ordine alla mancata soppressione o accorpamento di strutture doppione. Cè poi un elemento di novità, per certi versi inaspettato, – ha aggiunto Sagliocco che attiene al versante della ricerca clinica e scientifica che entrambe le realtà sanitarie, sebbene in condizioni diverse, praticano. Il dato emergente è assolutamente preoccupante e presenta profonde analogie con quello del malgoverno della sanità: lassoluta mancanza di una programmazione complessiva a monte che genera una condizione di assoluta autoreferenzialità ed una mole di progetti quasi sempre scollegati tra loro se non a volte fotocopia. Con quel che ne consegue in termini di spreco di risorse.