Elezioni, Lettieri scende in campo per Di Santo

di Antonio Taglialatela

Andrea LettieriEugenio Di SantoSANT’ARPINO. La Provincia scende in campo alle amministrative di Sant’Arpino. L’assessore provinciale ai Lavori pubblici e sindaco di Gricignano, Andrea Lettieri, tra i massimi esponenti del Pd di Terra di Lavoro, manifesta pieno appoggio alla componente del partito di Veltroni che sostiene la lista “Alleanza Democratica per Sant’Arpino”, guidata dal candidato sindaco Eugenio Di Santo.

Appoggio, quello del due volte sindaco di Gricignano, indirizzato in particolare ai candidati del Pd alla carica di consigliere Domenico D’Antonio, Vittorio Capasso e Giuseppe Lettera, e agli esponenti democratici Angelo Lettera e Giovanni Pacciarelli. Una vera e propria sfida, tutta interna al Pd, dal momento che il sindaco uscente Giuseppe Savoia è ricandidato alla guida di una lista contraddistinta dal simbolo tricolore dei veltroniani.

Sindaco, molti riterranno ovvia questa sua decisione, dal momento che il candidato sindaco Di Santo è suo nipote. “Certamente non posso nascondere che questa mia scelta è legata al vincolo di parentela con Di Santo. Ma non è questo l’unico motivo. In ballo ci sono fattori di ordine politico e di coerenza”.

Quali sono questi fattori? “Personalmente, alle primarie democratiche in Campania, ho sostenuto la candidatura di Tino Iannuzzi alla segreteria regionale ed oggi, nella coalizione di Di Santo, vi è proprio quella componente che ho votato e fatto votare. Oggi, anche a livello locale, voglio impegnarmi a dare continuità a quel progetto”.

Lei è stato uno dei massimi esponenti della Margherita e oggi lo è del Pd nel casertano, territorio che è stato decisamente messo in disparte nelle candidature alle Politiche del 13 e 14 aprile. Ciò nonostante lei, dunque, continua a sostenerlo? “Quanto accaduto per le candidature al Parlamento è qualcosa di scandaloso. E’ stato mortificato un intero territorio. Ma l’impegno politico e la fede in un partito non possono essere condizionati da un momento difficile. Se la nostra provincia è stata mortificata politicamente allora significa che dobbiamo rimboccarci le maniche e riconquistarci, assieme ai tantissimi sostenitori del Pd, quel rispetto che, nella circostanza, è venuto meno”.

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