Il presidente del Gruppo di Forza Italia in Consiglio regionale della
Comprendiamo che labbandono del principio della spesa storica, secondo il quale lo Stato debba pagare a piè di lista e senza battere ciglio le spese che le Regioni di fatto sostengono, possa ingenerare qualche timore in chi su questo principio ha costruito il proprio potere politico. Quello che però appare incomprensibile è come oggi, nel 2008, vi siano ancora forze ed esponenti politici della sinistra letteralmente abbarbicati ai principi di quellassistenzialismo statalista che, insieme alla criminalità, ha da sempre costituito una delle principali cause del sottosviluppo della nostra regione. Una logica, questa che, ignorando il principio di perequazione verticale, spiega fino in fondo gli spettri agitati dal centrosinistra sulleventualità che il federalismo fiscale possa minare lunità del Paese o tradursi per il Mezzogiorno e per le fasce deboli in una sorta di punizione leghista. E che tace invece sul vero significato della sfida che, in coerenza con il dettato costituzionale, vuole semplicemente coniugare efficienza, trasparenza, responsabilizzazione a tutti i livelli e solidarietà. Una sfida centrale per una Regione come la nostra nella quale le risorse e le opportunità di sviluppo sono state letteralmente polverizzate, oltre che dalle logiche di potere, proprio in ossequio a quei principi di assistenzialismo improduttivo e di centralismo statalista, ed anche regionalista, di cui il mancato Decentramento ne è la riprova.