Giugliano, militare ucciso da un ubriaco alla guida

di Redazione

Salvatore GarofaloGIUGLIANO (Napoli). Ennesima vittima causata da un ubriaco che si trovava alla guida di un’autovettura. A rimanere ucciso questa volta è stato un trentenne napoletano, Primo Caporal Maggiore dell’Esercito Italiano che era sceso dall’auto per prestare soccorso ad un altro automobilista rimasto a sua volta vittima di un incidente stradale.

L’incidente è accaduto nella notte lungo l’asse mediano (strada statale 162) a Giugliano, nel napoletano. Salvatore Garofalo, 30 anni, residente a Giugliano, era nella sua auto in compagnia della sua fidanzata e stavano facendo ritorno a casa dopo una serata passata in allegria e spensieratezza. Mentre faceva ritorno a casa, aveva assistito ad un tamponamento che ha causato lievi feriti. Garofalo, in uno slancio di altruismo e generosità, ferma la sua auto sul ciglio della strada con le luci di posizioni intermittenti accese. Scende dalla propria auto per aiutare gli automobilisti coinvolti nell’incidente stradale ma, all’improvviso, è stato travolto e ucciso da una vettura guidata da un giovane in evidente stato di ebbrezza. Il luttuosi incidente si è verificato la notte scorsa lungo l’Asse Mediano nei pressi di Giugliano, in provincia di Napoli. A causare la morte del generoso graduato dell’Esercito è stato un giovane ventiduenne residente a Calandrino, in provincia di Napoli. L’auto ha travolto e ucciso sul colpo il caporale. La polizia stradale ha accertato che l’investitore era in stato di ebbrezza e l’ha arrestato con l’accusa di omicidio colposo. Salvatore Garofalo era un militare in servizio permanente effettivo. Prestava servizio presso la Caserma “Marselli”, sita al Corso Malta a Napoli, già sede del 10° “Appia”. Il reparto della Marselli opera alle dirette dipendenze del Comando Logistico Sud, al comando del Generale di Divisione Franco Giannini, braccio destro del Sottosegretario Guido Bertolaso nella lotta all’emergenza rifiuti. Risiedeva con i genitori a Soccavo, in via Giovanni Canonico Scherillo. Il suo sogno era quello di convolare a giuste nozze con la sua amata fidanzata, ma un destino crudele lo ha strappato all’affetto dell’amata, dei suoi familiari ed ha privato l’Esercito di un militare generoso, altruista, grande lavoratore stimato da colleghi e superiori. La salma del giovane è stata trasportata presso la sala mortuaria del Secondo Policlinico. Appena venuti a conoscenza della notizia, i diretti superiori del giovane militare sono andati a casa del giovane per rendere omaggio all’altruismo del giovane caporale. Sul posto si son recati anche alcuni amici del giovane, fra cui i Marescialli Guglielmo Crisci e Paolo Napolitano, oltre ad un nucleo di supporto costante psicologico.

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