Agnese Ginocchio porta la “Croce della Pace” a Capaci

di Redazione

Agnese Ginocchio con Padre CostanzoALIFE (Caserta). “Di alto impegno civile e perfino sacro il tuo gesto a Capaci! Educativa, poi, per noi tutti la socializzazione della notizia!”.

E’ quanto ha fatto sapere il giornalista Raffaele Raimondo nell’apprendere della visita dell’ ambasciatrice per la Pace Agnese Ginocchio, già premio nazionale per la Legalità “Paolo Borsellino” per l’impegno sociale e civile, sul luogo della Strage di Capaci in Sicilia (vedi foto, autore Andrea Pioltini), per rendere omaggio al giudice Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e agenti della scorta Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani.

Agnese Ginocchio a CapaciLa testimonial per la Pace ha depositato sul luogo della strage perpetrata dalla mafia la singolare “Croce della Pace”, a simbolo dell’impegno di questi grandi uomini che con il sacrificio della loro vita testimoniarono coi fatti la difesa dei grandi valori di Pace, Giustizia e Legalità. Il tutto si é svolto in occasione della Settimana nazionale per la Pace e i diritti umani a Castelbuono (Palermo) culminata con la Festa dei Popoli, nell’ambito della quale la testimonial e cantautrice per la Pace é stata ospite intervenendo con una conferenza dibattito spettacolo improntato su queste grandi tematiche dalle quali dipende il futuro dell’uomo. Promotore e organizzatore della manifestazione il Centro Aresc (Centro di Attività Ricreative Educative e Socio Culturali, per la promozione dei valori umani e della solidarietà) sito presso il convento francescano dei cappuccini, diretto dal padre cappuccino Domenico Costanzo.

Forte ed incisivo é stato inoltre il messaggio lanciato da Agnese Ginocchio alla settimana della Pace e dei diritti umani. Un richiamo all’essenza della fede, alla nonviolenza evangelica, alla sobrietà di vita e alla scelta radicale di coscienza. “Essere cristiani significa schierarsi dalla parte dei deboli e dei poveri, così come faceva il maestro e i suoi profeti. – ha ricordato l’ambasciatrice di Pace – Essere cristiani significa ammonire l’empio, condannare le ingiustizie e le mafie, alzare la voce per non rendersi complici di reato e di morte. Essere cristiani oggi significa non solo partecipare alle funzioni religiose, ma soprattutto uscire e andare fuori nel mondo, lavorare nella grande vigna incolta e sradicare quelle radici velenose che finora hanno seminato i suoi errori conducendo l’uomo ed il mondo allo sbaraglio e alla follia omicida. Urge una radicale scelta di parte, un risveglio alle coscienze. Urge rilanciare il messaggio evangelico della carità e della nonviolenza di Cristo, perché gran parte del nostro cristianesimo ormai non é più cristianesimo capace di farci e far appassionare e quindi di farci desiderare l’urgenza dell’impegno per la difesa del bene comune, bene dell’umanità, l’urgenza cioé di sentire che il cristianesimo non necessita solo di formule esteriori, bensì di impegno concreto, impegno missionario nel mondo, a partire dall’ambiente che ci circonda, affinché si affermino sempre più condizioni di giustizia, di pace e di difesa ambientale ad ogni logica di potere, di arroganza e di ingiustizia. Impegnarsi per la Pace significa creare e quindi affermare intorno a noi condizioni di sicurezza e di vivibilità. Finché un uomo sulla terra sarà vittima di mafie, di ingiustizie, di fame, di povertà , di sfruttamento, di malattie per inquinamento e danni ecologici e di ogni violazione di diritti umani, la colpa sarà anche nostra a causa dei nostri silenzi e della nostra indifferenza, perché non abbiamo fatto nulla affinché le cose migliorassero. Bisogna portare l’uno il peso dell’altro, fare le stesse cose che Cristo fece e dopo lui i suoi profeti, schierandoci cioé sempre dalla parte dei deboli e dei diseredati e ammonire potenti ed empi che marciano e contaminano verso il male”.

Agnese Ginocchio a CapaciAl termine della conferenza dibattito, la testimonial della Pace ha presentato il video canzone sul tema dei diritti umani da lei realizzato e dedicato al 60 anniversario della dichiarazione dei diritti umani che ricorre proprio in quest’anno. Poi ringraziando il direttore del centro Aresc, la testimonial per la Pace ha consegnato al padre cappuccino Domenico Costanzo direttore dell’Aresc, ideatore e promotore dell’evento per il quale é pervenuto tra gli altri anche un particolare messaggio di augurio da parte del presidente della Repubblica Napolitano, la singolare “Croce della Pace”, per l’ enorme impegno profuso a favore di questi grandi temi dai quali dipende il futuro dell’uomo.

Il padre cappuccino Costanzo direttore del centro Aresc, ha ricevuto recentemente la cittadinanza onoraria conferitagli dall’amministrazione comunale di Castelbuono per il suo enorme impegno profuso a favore della Pace e per la promozione dei valori umani e della solidarietà. Castelbuono insomma si é trasformata in questa settimana in una vera e propria oasi di Pace e di impegno missionario. Già durante la scorsa estate sempre la stessa città cuore del parco della Madonia, fu scelta dai Frati minori della Sicilia per svolgere il raduno annuale della “Missione Giovani “, alla quale vi parteciparono giovani provenienti da tutta la regione ed oltre. La stessa città inoltre é nota per l’idea originale, quella di effettuare la raccolta differenziata in una maniera molto ecologica, servendosi cioé dell’ausilio di un asinello, fedele compagno e prezioso aiuto dell’uomo dell’epoca passata. Ed é sempre in questo territorio che ancor oggi viene prodotta grazie alla combinazione di particolari fattori ambientali e climatici la “Manna” , linfa ricavata per incisione dall’albero di frassino. La Manna fu quel provvido cibo che alimentò nel deserto il popolo ebreo stremato dalla fame in fuga dal faraone d’ Egitto, di cui si legge proprio nella Bibbia.

(Note sul Centro Aresc) Il Centro Aresc, Centro di Attività Ricreative Educative e Socio Culturali è stato fondato nell’anno sociale 1977/78, a Castelbuono(Palermo), noto borgo storico della Sicilia, presso il convento dei Cappuccini, a seguito delle celebrazioni centenarie della morte di San Francesco d’Assisi, alla cui figura si è ispirato, con lo scopo di concretizzarne il messaggio e lo stile di intervento. Lo spirito, infatti, che anima tutta l’azione del Centro è quello di rendersi artefici e protagonisti aperti e disponibili per la realizzazione dell’uomo, visto nella sua globalità e nel mistero della sua vocazione, perché si renda sempre più capace di capire che la sua presenza nel mondo è una meraviglia che va scoperta, valorizzata e arricchita di senso; e tutto questo attraverso la intelligente lettura e conoscenza approfondita delle persone e delle cose messe a sua disposizione e con le quali deve collocarsi in armonia sempre crescente. Il Centro che ha appena celebrato il 25mo anniversario di attività, é stato ideato e concretizzato dal Padre cappuccino Domenico Costanzo, grande figura carismatica. Non ha mai cessato di operare pur nella semplicità e povertà dei mezzi, anzi, nella sua azione ha privilegiato, per scelta, i piccoli, con un progetto mirato di formazione ai valori che portano alla Pace nella prospettiva della Mondialità.

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