Sanità, Fi consegna a Bassolino dossier su sprechi

di Redazione

Antonio BassolinoNAPOLI. “Il Piano di Rientro tra provvedimenti inadeguati e malgoverno della Sanità”. Su questo tema, organizzata dal Gruppo regionale di Forza Italia si è tenuta questa mattina a Napoli, presso la sede del Consiglio Regionale della Campania al Centro Direzionale di Napoli, una conferenza stampa.

“Il provvedimento col quale il centrosinistra ha approvato la recente pseudo-riforma del sistema sanitario regionale, modificando in particolare l’articolazione della rete ospedaliera e dell’emergenza in Campania, – ha affermato il capogruppo di Forza Italia Paolo Romanonon solo è inadeguato a dare le risposte richieste dai ministeri dell’Economia e della Salute ma preannuncia nei fatti un tracollo ed un’emergenza che si rivelerà peggiore di quelle dei rifiuti”. “E’ infatti il risultato, il peggior frutto possibile – ha aggiunto Romano – di un indegno mercimonio politico consumatosi all’interno del centrosinistra che tutto risolverà tranne che le criticità di un sistema nel quale restano in piedi privilegi e strutture doppione. Non è infatti cancellando qualche posto letto alla rinfusa che si ottiene una razionalizzazione delle risorse sanitarie degna di questo nome. Dietro un deficit delle abnormi proporzioni come quelle accumulate in questi ultimi dieci anni dalla campania c’è altro: un sistema di sprechi di portata eccezionale sul quale invieremo un dettagliato dossier, che abbiamo già consegnato al Presidente Bassolino e che invieremo alla Corte dei Conti e ai ministri dell’Economia e della Salute perché ne possano tener conto nell’ambito delle valutazioni di questi giorni sull’eventualità di commissariare la Sanità campana”.

“Quello degli sprechi sembrerebbe, a giudicare dalle carte in nostro possesso, – ha spiegato il presidente della Commissione Trasparenza Giuseppe Saglioccoil principale presupposto al deficit miliardario della sanità campana. Un sistema fatto di atti e procedure discutibili che trova nell’affidamento di incarichi a cascata, di cui spesso beneficiano sempre gli stessi professionisti, una fonte inesauribile di spesa altrettanto discutibile, sulla quale, come commissione stiamo procedendo, tra mille difficoltà dovute spesso alla mancata trasmissione da parte dei direttori generali delle Asl degli atti richiesti, con un attento monitoraggio dal quale stanno emergendo vicende spesso sorprendenti”. Tra la documentazione consegnata dal consigliere Sagliocco alla stampa, ad esempio, “una delibera del Direttore Generale dell’Asl Napoli 5 dell’ottobre scorso con la quale si conferiscono ad un legale esterno, che peraltro avrebbe già incassato in passato, per analoghi incarichi circa 3 milioni e 770mila euro di parcelle, circa 1500 incarichi relativi a contenziosi di diverso valore, nella quale – ha spiegato Sagliocco – si legge anche che l’avvocato, non ancora incaricato formalmente da un’Asl che peraltro dispone in pianta organica di ben sette avvocati, ha già posto in essere atti processuali a favore dell’ente”.

Sui 1.610 incarichi conferiti allo stesso legale con la delibera in questione (Delibera del Direttore Generale n. 586 del 29.10.2008), solo 6 incarichi atterrebbero a contenziosi di un valore superiore al milione di euro; 183 incarichi sarebbero relativi a contenziosi di un valore compreso tra i 100mila e il milione di euro, e 101 su contenziosi aventi un valore inferiore ai 1.000 euro (e tra questi anche su procedimenti avviati su cifre anche inferiori ai 100 euro). Sui restanti incarichi, è stato spiegato, la Commissione Trasparenza è ancora in attesa di ricevere gli atti.

“La documentazione che abbiamo raccolto e che abbiamo cominciato ad analizzare – ha spiegato Sagliocco – e che non riguarda solo gli incarichi esterni affidati dall’Asl Napoli 5 ma anche quelli dell’Asl Napoli 1 per centinaia di atti deliberativi concentrati principalmente su tre studi legali, fa emergere ciò che denunciamo da tempo e cioè una logica di fondo, diffusa in maniera più o meno radicale in tutte le Asl campane, che piuttosto che salvaguardare gli interessi ma soprattutto la mission dell’ente sembrerebbe guardare altrove”. “Il nostro atto di denuncia, – ha aggiunto il consigliere Ermanno Russonon è in alcun modo diretto contro questo o quel direttore generale o questo o quel professionista, avvocato o ingegnere che sia. Si tratta di esempi di un modus operandi estremamente diffuso e ben conosciuto dal governo regionale ed in particolare dall’assessore alla Sanità il quale non avrebbe dovuto attendere gli esiti delle verifiche del Piano di Rientro ma commissariare e mettere sotto tutela già da anni le Asl campane. Ecco perché riteniamo opportuno inviare anche al Governo gli atti in nostro possesso, perché insieme con quelli inviati a Roma dal governo regionale possa avere una visione certamente più completa e compiuta. Per quanto ci riguarda siamo convinti che i provvedimenti adottati dalla Giunta regionale in materia di sanità costituiscano una vera e propria presa in giro. Altro che commissariamento”.

“Quello che preoccupa maggiormente, tanto alla luce dei ben noti mercanteggiamenti consumatisi nel centrosinistra in aula con l’approvazione degli ultimi provvedimenti sulla Sanità, quanto agli esempi di disamministrazione denunciati dal collega Sagliocco – ha aggiunto il consigliere Luciano Passarielloè che, nonostante si sappia benissimo e da molto tempo che sulla Campania si aggira lo spettro dell’ennesimo commissariamento, il governo regionale e la sua fallimentare maggioranza non hanno ancora oggi inteso lanciare alcun segnale positivo realmente credibile, nel segno del rigore. La verità è che per come è stata gestita la Sanità, e parlo di gestione della sanità e non certo di governo della sanità, più che un semplice commissariamento del Piano di Rientro, andrebbe commissariato l’intero ente regionale”.

Sulla vicenda dei contenziosi e degli incarichi esterni è intervenuto anche il consigliere Pasquale Marrazzo sottolineando che “alla fine dei conti, si percepisce chiaramente che l’enorme volume dei contenziosi che le Asl hanno accumulato in questi lunghi anni costituisce uno dei principali strumenti grazie al quale non emergono i dati veri, reali di un deficit che non è certo quello dichiarato e che riteniamo esplosivo”. Dal canto suo il consigliere Colasanto ha denunciato “la grande difficoltà che i consiglieri incontrano allorché richiedono gli atti ai direttori generali delle Asl e degli ospedali. Dinieghi ingiustificati sui quali i manager accampano inaccettabili pretesti violando le più elementari regole della trasparenza che la Pubblica Amministrazione dovrebbe tenere come pietra angolare della propria attività”.

“Non temiamo di sbagliare – ha aggiunto il consigliere Roberto Castellucioallorché riteniamo che quello che fino ad ora ha sbandierato ai quattro venti questo governo regionale e la sua maggioranza è solo e soltanto una finzione scenica tesa a mascherare la pervicace volontà di voler continuare a utilizzare la sanità campana a scopi diversi da quelli legati al dovere di garantire adeguati livelli essenziali di assistenza sanitaria ed in una parola di tutelare il diritto alla salute dei cittadini. Riteniamo, purtroppo, che per come stanno le cose, il commissariamento della sanità campana, rappresenta, a questo punto, il danno minore”.

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