Botti di Capodanno: un morto e 115 feriti in Campania

di Antonio Taglialatela

 NAPOLI. Si ripete il “bollettino di guerra” che arriva puntualmente all’alba di ogni nuovo anno. A nulla servono gli appelli di forze dell’ordine e delle istituzioni, gli spot pubblicitari e le disparate campagne di sensibilizzazione.

Anche il 2009 si apre per l’Italia con centinaia di feriti causati da botti e spari d’arma da fuoco: 382, di cui 28 gravi. E, anche stavolta, con un morto: a Napoli, dove il giovane Nicola Sarpa (che il 24 gennaio avrebbe compiuto 25 anni) è stato raggiunto alla testa da un proiettile vagante mentre era affacciato al balcone della sua abitazione in Vico Lungo Trinità degli Spagnoli. E’ deceduto poco dopo il ricovero. Ad una cinquantina di metri di distanza dall’abitazione di Sarpa è stato rinvenuto un bossolo. Lo scorso anno a morire fu un altro napoletano: Giuseppe Veropalumbo, 30 anni, di Torre Annunziata, raggiunto al cuore da un proiettile.

Solo nella provincia di Napoli 70 persone sono rimaste ferite dall’esplosione di botti, 115 in tutta la Campania, dove almeno altre tre persone sono state colpite da pallottole vaganti, ma non sono in gravi condizioni.A Casalnuovo, un’auto con l’impianto a Gpl è esplosa a causa dello scoppio di un botto: cinque i feriti, di cui uno in prognosi riservata.

Nel salernitano 16persone ferite, il più grave è un uomo di 46 anni, di Scafati, il cui volto è stato devastato dall’esplosione di un potente petardo: è ricoverato in prognosi riservata all’ospedale Umberto I di Nocera Inferiore. A Sarno un 33enne è stato colpito al braccio, in maniera non grave, da un proiettile vagante. A Padula un uomo di 60 anni ha riportato l’amputazione di tre falangi della mano destra ed è ricoverato nell’ospedale di Sala Consilina con una prognosi che supera i 40 giorni. I maggiori feriti si sono registrati nell’agro sarnese nocerino e nella Valle dell’Irno.

Sette le persone ferite in provincia di Caserta, tutte costrette a ricorrere alle cure dei medici del pronto soccorso degli ospedali di Caserta ed Aversa, per ferite o ustioni giudicate guaribili dai quattro ai dieci giorni. Il più grave è uno studente di 14 anni, di Vitulazio, piccolo centro nelle vicinanze di Capua, al quale lo scoppio di un petardo ha provocato la perdita di tre dita della mano destra. Il ragazzo é ricoverato al Civile di Caserta. Al “San Giuseppe Moscati” di Aversa ci sono, tra gli altri, un bambino di 9 anni, con ustioni superficiali alla coscia destra per l’accensione improvvisa di alcuni “rauti” che aveva in tasca, ed un giovane di 22 anni ferito di striscio da un proiettile vagante mentre si trovava nel cortile di casa. Lo scorso anno i feriti per i botti di Capodanno furono una quindicina e tra questi un bambino figlio di immigrati africani, Karim Hamed, di Trentola Ducenta, raggiunto alla testa da un colpo di pistola vagante ma che riuscì a sopravvivere e che ora si trova a Parma per la riabilitazione.

In ambito nazionale, nel complesso, il bilancio di quest’anno, seppur pesantissimo, è “migliorato” in Italia rispetto allo scorso anno. Come nel 2007 una persona è morta, ma il numero dei feriti è in calo (l’anno scorso ne furono 527). In aumento è invece il numero degli arresti, 64 quest’anno, mentre è in diminuzione il numero di persone denunciate in stato di libertà, 439, a fronte rispettivamente di 36 e 496 dello scorso anno. In aumento i sequestri di botti illegali (294 tonnellate, +78% rispetto all’anno scorso).

Durante i capodanni del 2000 e 2001 si registrarono, rispettivamente, tre morti e 952 feriti e quattro morti e oltre mille feriti. Negli anni successivi, fino al Capodanno del 2006, in cui ci furono un morto e 600 feriti, non ci furono più vittime.

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