NAPOLI. Mettere in dialogo le diversità culturali e aprire i luoghi di cultura alla città per raggiungere un obiettivo essenziale: lindagine sulluomo.
Questo lo scopo del progetto Incontri con i Protagonisti dellArte, quattro conversazioni di e con personaggi di rilevanza internazionale che si svolgeranno dal 4 febbraio al 15 aprile 2009, presso la sezione San Luigi della Pontificia Facoltà Teologica dellItalia Meridionale (via Petrarca 115). Il primo appuntamento è mercoledì 4 febbraio alle ore 19 con Laura Mattioli, storica dellarte e collezionista, con la quale ci si soffermerà sullArte in dialogo.
Il programma prosegue lunedì 9 marzo parlando di Senza confini con Michal Rovner, artista Israeliana e laurea honoris causa dellUniversità di Gerusalemme. Sempre a marzo sarà indagata La musica dellAnima, con il maestro George Pehlivanian, noto direttore dorchestra. Ultimo incontro mercoledì 15 aprile con Don Angelo Casati, poeta e parroco della Chiesa di San Giovanni in Laterano a Milano, il quale tratterà Il volto dellaltro.
Si tratta in realtà del secondo ciclo di appuntamenti: Con gli Incontri dello scorso anno si è cercato di individuare quella scintilla che realizza la partecipazione delluomo alla creazione, in maniera privilegiata nellartista, là dove diviene creatore della propria vita e responsabile in senso etico di essa. Protagonisti dellanno scorso sono stati: Nicola Spinosa, Mimmo Jodice, Yannick Vu Jackober, Silvio DAscia, spiega Monica Coretti DAmato, responsabile dei servizi culturali della Scuola di Alta Formazione in Arte e Teologia della Pftim decano della sezione San Luigi e direttore della Scuola, unica in Italia, è padre Giuseppe Manca S.J., condirettore è Giorgio Agnisola che ha organizzato questi Incontri in collaborazione con Laici e Gesuiti per Napoli onlus. Il percorso di questo secondo anno si propone di guardare latto creativo dellartista nel segno della relazione insita nel creare che è porre fuori da sé. Non esiste arte se non in rapporto con laltro. Da una parte, essa va allessenza delluomo, ne mostra le gioie, le ferite, le incertezze, le speranze; dallaltra, si offre come tentativo, istante di luce. Attraverso la vita dei Protagonisti si indagheranno i modi dellimpegno verso laltro e i fili delle relazioni che è possibile tessere tra i Protagonisti, la Chiesa, la Città, le associazioni, aggiunge la Coretti.
Non a caso la scelta dei nomi si è ispirata alla necessità di creare ponti fra le diversità, ossia di far emergere lintercultura intesa come processo dintegrazione e arricchimento reciproci: ecco che i Protagonisti appartengono a religioni diverse (cattolica, ebraica, armena); sono costituiti in maniera equilibrata da due donne e due uomini per dar voce a entrambi i generi; sono caratterizzati da differenze generazionali, proficue per un coinvolgente scambio culturale.
Gli Incontri, dunque, si propongono come luogo dove provare a incrociare gli sguardi nel confronto e nella condivisione, nel fare relazione nellarte e attraverso larte. E fare le conversazioni con i Protagonisti dellArte significa riportare larte alla sua espressione valoriale, al dialogo con laltro visto come persona, promuovendo ed accogliendo le sue istanze profonde e stimolando il dialogo su tematiche anche collettive.