Appalti e tangenti all’Asl Napoli1, arrestati imprenditori e dirigenti

di Redazione

Guardia di FinanzaNAPOLI. La Guardia di Finanza di Napoli ha eseguito nove ordinanze di custodia, in carcere e ai domiciliari, nell’ambito di un’inchiesta della procura su appalti e tangenti alla Asl Napoli 1, la più grande del Mezzogiorno.

I destinatari sono imprenditori e dirigenti della stessa azienda sanitaria, accusati a vario titolo di corruzione, truffa, falso in atto pubblico, riciclaggio, abuso d’ufficio e turbativa d’asta. Sequestrati anche alcuni beni, tra cui un’imbarcazione del valore di 400mila euro. Le indagini si basano in particolare su intercettazioni telefoniche e accertamenti bancari. Sono diversi gli appalti per i quali sarebbero state versate tangenti: dalla fornitura di estintori ai lavori di risistemazione dei pronto soccorso dei principali ospedali napoletani. Gli investigatori avrebbero accertato in diversi casi irregolarità nelle gare di appalto per favorire determinate ditte che in cambio versavano tangenti ai funzionari dell’Asl. Nell’inchiesta si fa riferimento, tra l’altro, a gare d’appalto fittizie indette pretestuosamente, con i motivi di grande urgenza, al solo scopo di favorire le aziende e ottenere mazzette in cambio.

Questi i nomi di dirigenti e imprenditori per i quali è stata disposta la custodia cautelare in carcere: i funzionari dell’Asl (Servizio tecnico manutentivo) Bruno Sielo, AlfonsoSabatino e Giuseppe Di Costanzo; l’imprenditore e amministratore della Stelmed, Ferdinando Salemme, l’amministratore di fatto della Bia Bioinarch, Alfredo Polizza. Ai domiciliari, invece, il direttore pro-tempore del Servizio tecnico centrale dell’Asl Na 1, Claudio Ragosta; un funzionario dello stesso ufficio e proprietario dell’imbarcazione sequestrata, Giuseppe Fedele; Paolino Napolitano, amministratore delle società affidatarie di appalti Tnt Service, Edilizia Service ed Edil Service; e Anna Di Sarno, impiegata e responsabile dell’ufficio gare d’appalto della Bia Bioinarch.

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