AVELLINO. Sabato 28 febbraio, alle 21, e domenica primo marzo, alle 18,30, cambio di spettacolo nella programmazione della rassegna “Il teatro Comico Partenopeo” del teatro “Carlo Gesualdo” di Avellino. In scena uno spettacolo , sempre di Maurizio Casagrande e con Maurizio Casagrande, che porterà in scena al Massimo di Avellino, anzicchè “A me mi manda Picone”, …
… il suo nuovo spettacolo intitolato “Senza Impegno, quadri della mia città”. Lo spettacolo, prodotto dalla Diana Oris, sarà un vero e proprio affresco di memorie e immagini, ma soprattutto risate, su tutto ciò che è stato il meglio dello spettacolo degli ultimi 40 anni, secondo Maurizio Casagrande.
“In questo spettacolo, a cui sono particolarmente legato – spiega l’artista , porterò in scena tutto ciò che mi è piaciuto del mondo dello spettacolo. Dire che può essere un recital è riduttivo, perché oltre alla musica e parole c’è tanto altro. Quello che è certo è che si riderà, perché per me questo significa fare spettacolo: riuscire a divertire e a far ridere il proprio pubblico”. In scena anche 5 talentuosi musicisti che accompagneranno lo spettacolo con ottima musica dal vivo. Brani di Di Giacomo, Gaber, Petrolini e Viviani saranno il sostrato teatrale sul quale Casagrande costruirà il suo inconfondibile impianto comico e verace, vero e proprio marchio di fabbrica collaudato di tutti i suoi spettacolo. “Il teatro per me è la fonte principale di soddisfazione e di divertimento con il pubblico continua l’artista – e la platea del Gesualdo saprà sicuramente apprezzare questo nuovo spettacolo, ricco di riferimenti divertenti alla migliore tradizione teatrale degli ultimi 40 anni”. Lo spettacolo di Maurizio Casagrande con Ernesto Lama, orchestra dal vivo e Francesca Calogero, regalerà anche la partecipazione straordinaria di Antonio Casagrande. In scena anche 5 talentuosi musicisti: Gianluca Falasco, violino, Mimmo Napolitano, pianoforte, Aniello Palomba, chitarra, Luigi Sigillo, basso contrabbasso, Salvatore Minale, batteria.
“Quando ero piccolo spiega l’artista – andavo spesso a teatro principalmente per veder mio padre, ma anche per vedere altre cose. Mia madre, per fortuna mi ci portava spesso. Quando mi sedevo in sala era, per me come salire su di un’astronave che partiva appena le luci si spegnevano. Si apriva il sipario c’era un intero nuovo pianeta da esplorare. Alcuni erano luminosi e pieni di colori, altri bui fatti di ombre e di mistero. Tanti gli odori, gli elementi, le meraviglie. Senza che me ne accorgessi, in ognuno di questi viaggi, nella mia memoria rimanevano delle fotografie. I momenti che mi avevano colpito. Negli anni il mio modo di vivere gli spettacoli che vado a vedere non è molto cambiato, e nella mia mente si sono accumulate centinaia di queste immagini”. Tante le sorprese che l’artista promette di riservare al pubblico irpino per uno spettacolo, assicura, tutto da ridere.
“Un giorno, scoperta l’esistenza di queste foto ho deciso di fare uno spettacolo che le mettesse in scena. Ma quando ho cominciato a raccoglierle ho scoperto che si erano trasformate. Non erano delle vere e proprio fotografie, ma più dei quadri che mi raccontavano le sensazioni che mi avevano provocato le scene. Erano i ricordi delle sensazioni dei momenti che mi erano piaciuti di più. E in questo spettacolo non faccio altro che raccontarvi tutto ciò che mi è piaciuto e mi ha divertito negli ultimi 40 anni
senza pretese, senza precisione e naturalmente
“senza impegno”.