ACERRA. Porterà un beneficio di 1,5 miliardi di euro il nuovo inceneritore di Acerra che sarà inaugurato domani. L’impianto entrerà in funzione dopo un cammino durato anni, costellato da difficoltà autorizzative, proteste sociali, opposizioni ambientali, scandali e problemi tecnici.
“L’emergenza rifiuti in Campania ha gravato pesantemente sulle tasche dei cittadini: ora il termovalorizzatore consentirà notevoli benefici”, sostiene Alessandro Marangoni, docente universitario ed esperto ambientale. “I calcoli che abbiamo fatto in Althesys precisa evidenziano un bilancio costi-benefici positivo per circa 1,5 miliardi di euro”.
Questo di fronte a costi per l’emergenza che, nell’ultimo rapporto del Commissario straordinario Bertolaso, sono valutati in oltre un miliardo di euro solo nell’ultimo anno. “I benefici approfondisce Marangoni sono sia di natura economica (si pensi ai minori costi di trasporto e smaltimento) sia di tipo ambientale, dato che l’impianto evita lo smaltimento in discarica o, peggio, la dispersione sul territorio dei rifiuti”.
E in queste aree, gravate per anni dall’emergenza rifiuti, il beneficio è maggiore che nel resto del Paese, dato che taglia proprio i costi legati alla gestione dell’emergenza. I calcoli fatti da Althesys, società di consulenza e ricerca specializzata nell’ambiente e nell’energia, stimano in circa il 25% in più i benefici netti derivanti dai termovalorizzatori nelle regioni in emergenza rispetto alla media nazionale. “Oltretutto i benefici, nonostante le opposizioni locali, ricadono in parte non modesta sul territorio: circa 450 milioni sono l’indotto stimato sull’economia locale”, aggiunge Marangoni.
Tutto ciò senza contare gli effetti indiretti, come i minori oneri dell’emergenza sul turismo o sulla filiera agro-alimentare campana.