CASERTA. I carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Pontecorvo (Roma), agli ordini del capitano Pier Francesco Di Carlo, hanno eseguito otto decreti di fermo tra Pontecorvo, Castrocielo, Roccasecca e Castel Volturno (Caserta) nellambito di unindagine sul traffico di sostanze stupefacenti.
Quattro extracomunitari africani domiciliati a Castel Volturno, ossia il ghanese Karin Mohammed Suleman (detto Lorenzo), 30 anni, la convivente nigeriana Philomena Ometan (detta Rita), 33 (entrambi nella foto sopra), e laltra coppia nigeriana Albert Onoragbon, 32, e Joy Agho, 33, sono ritenuti responsabili di spaccio stupefacenti in concorso. Così come gli italiani Alessandro Testa, 41 anni di Roccasecca, Tommaso Parravano, 51, di Pontecorvo, Frank Calcagni, 38, di Roccasecca, e Mirna Zompanti, 38, di Castrocielo.
Su Testa e Suleman, inoltre, grava unaltra accusa di morte come conseguenza di un altro delitto per aver ceduto droga e provocato un decesso per overdose.
10 persone indagate, 10 già arrestate in flagranza, 8 persone sottoposte a fermo, 100 grammi di droga sequestrati, 200 cessioni di stupefacente accertate, 7 autovetture sequestrate per essere state utilizzate per il trasporto di droga, 25 persone segnalate quali assuntori.
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Alessandro
Testa
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Frank
Calcagni
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Tommaso
Parravano
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Mirna
Zompanti
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Questi i numeri delloperazione denominata Black & White dei militari di Pontecorvo, svolta con il supporto dei Comandi Arma competenti per territorio e di un elicottero del Nucleo di Pratica di Mare.
Le indagini erano state avviate nel marzo 2008, a seguito del decesso, per overdose, di Massimo Di Cioccio, 40 anni, di Colle San Magno (Frosinone), nella notte tra il 21 e 22 di quel mese. Esaminando i tabulati telefonici della vittima e attraverso diverse intercettazioni ambientali, venne alla luce un gruppo che spacciava cocaina ed eroina con basi operative in provincia di Frosinone (Pontecorvo, Roccasecca ed Arce) e in Campania, sul litorale domitio (Giugliano in Campania e Castelvolturno).
Karin Mohammed Suleman
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Philomena
Ometan
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E si appurava che i quattro africani domiciliati a Castel Volturno erano il motore dellorganizzazione ed i primi rifornitori di stupefacente per i tossicodipendenti della bassa Ciociaria. Gli stessi effettuavano lattività di spaccio anche essendo sottoposti al regime degli arresti domiciliari, oppure delegavano le conviventi. Gli indagati del frusinate li raggiungevano per rifornirsi e poi tornavano nelle loro zone nascondendo gli stupefacenti nella cavità rettale o attraverso ingestione.
Le indagini, inoltre,hanno consentito di accertare la responsabilità del ghanese Mohammed e di Testa nellaver provocato la morte di Di Cioccio, a cui fu ceduta eroina.