Grosseto – Nemmeno il dolore di un intero popolo lenisce la brama di qualche criminale che si è intrufolato nella villa di Pino Daniele, a Magliano, in Toscana, portando via alcune chitarre e altri oggetti di valore. Il furto sarebbe avvenuto nelle ore successive alla morte dell’artista partenopeo a Roma, dove era stato trasportato.
Sul posto sono giunti i carabinieri di Orbetello dopo aver ricevuto una segnalazione dalla compagna di Daniele, Amanda Bonini, che, tornata a casa nel pomeriggio, ha notato che qualcuno era entrato. Una notizia che indigna i familiari e tutti coloro che amavano il cantautore scomparso nella notte del 4 gennaio.
Intanto, nel pomeriggio di giovedì sono giunti i primi risultati dell’autopsia effettuata a Napoli sul corpo del cantautore: sarebbe morto per insufficienza cardiaca. I consulenti nominati dalla Procura di Roma hanno evidenziato anche una cardiopatia cronica. L’esame non ha previsto dei test tossicologici.All’obitorio sono giunti anche i consulenti di Fabiola Sciabbarrasi, seconda moglie del cantautore partenopeo: il professor Enrico Martinelli e la dottoressa Luisa Regimenti.
Ma Daniele si sarebbe potuto salvare potuto salvare con un intervento più tempestivo? “Sarebbe prematuro e senza alcuna oggettività dirlo adesso”, ha risposto il medico legale Vittorio Fineschi, consulente del pubblico ministero che ha eseguito l’esame autoptico.