I penalisti casertani contro Saviano: “Attacco indiscriminato”

di Antonio Taglialatela

Roberto Saviano CASERTA. Gli avvocatipenalisti del Foro di Santa Maria Capua Vetere (Caserta)criticanofortemente le opinioni espresse dallo scrittore Roberto Saviano nel suo ultimo libro “La bellezza e l’inferno” ed annunciano azioni legali contro l’autore del best seller “Gomorra”.

I penalisticasertani sisono riuniti nellamattinata di lunedì presso il tribunale sammaritano, nel corso di un’affollata assemblea indetta dalla Camera penale del Foro presieduta dall’avvocato Camillo Irace.
Nell’assembleaè stata ribadita l’astensione dalle udienze fino a giovedì 2 luglioe sono stati rimarcati i gravi disagi dell’avvocaturasammaritana nell’esercizio del diritto di difesa a fronte di prassi interpretrative – ritenute distorsive – seguitedalla Procura e dall’Ufficio Gip nel rilasciodelle informazioni relative ai procedimenti pendenti,segnatamente in ordine a notizie non coperte da alcun segreto investigativo.
In pratica i penalisti lamentano la eccessiva burocratizzazione dei meccanismi di accesso alla legittima conoscenza dello stato dei procedimenti che si risolve in una paleseviolazione deldiritto degli avvocati – ma anche dei cittadini – di conoscere provvedimenti giudiziari che li riguardano anche prima degli imprevedibili tempi di notifica.
E’poi esplosa la polemica, mossa dall’avvocatoGiuseppe Garofalo, che ha suscitatol’indignazione della classe forense di fronte ad un passo contenuto nel corpo dell’ultima opera di Saviano, laddove l’autore, nel rivolgersi ai cittadini onesti di Casal di Principe, testualmente recita a pagina 28Siete fieri di vivere nel territorio con i più grandi centri commerciali del mondo e insieme uno dei più alti tassi di povertà? Di passare il tempo nei locali gestiti o autorizzati da loro? Di sedervi al bar vicino ai loro figli, ai figli dei loro avvocati, dei loro colletti bianchi? E magari li considerate simpatici e innocenti, tutto sommato persone gradevoli, perchè loro in fondo sono solo ragazzi, che colpa hanno dei loro padri?”.
L’ultimo passo citato è stato oggetto di un coro unanime di criticheda parte dell’assemblea che si è aggiornata a mercoledì1 luglioper decidere quali azioni intraprendere “per la tutela della dignità e del decoro dell’avvocatura sammaritana” ed eventualmenteperscegliere la strada dell’azione penale proposta dall’avvocato Garofalo.
L’avvocato Raffaele Costanzo, vicepresidente della Camera Penale, commenta: “Che c’entrano i figli degli avvocati che legittimamente e correttamente difendono imputati di associazione mafiosa? Vogliamo forse affermare che tutti gli avvocati che difendono i camorristi lo siano essi stessi? Vogliamo eliminare il diritto di difesa per questi soggetti?Dalriferimento di Saviano emergeun indiscriminato attacco euna generalizzata demonizzazione dell’intera classe forenseladdove si additano i figli degli avvocati quali untori e parte negativa della società dai quali fuggire, utilizzando una gratuita e immotivata nemesi storica di manzoniana memoria,e muovendo dal presupposto insussistente e falso chetutti gli avvocati siano collusi con la camorra”.
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