Roberto Mancini si è presentato sorridente alla conferenza stampa della vigilia di Inter-Genoa. I due nuovi arrivi lo hanno rinfrancato e forse sapere che Thohir lo accontenterà con uno-due ulteriori pedine rende l’umore ancora piu’ allegro. “Con i nuovi innesti la squadra non è cambiata molto – ha pero’ precisato il tecnico – a Torino c’erano gli stessi a parte Podolski. La squadra è numerosa, alcuni meritano di giocare, altri meno. La cosa importante è la vittoria e che i giocatori diano il massimo. Comunque l’Inter non è ancora vicina a quella delle mie idee. Mario Suarez? Non piace solo a noi, ma anche ad altre squadre. Avevo capito Luis! (ha riso, ndr). Resta un grande centrocampista. In difesa? Juan Jesus starà fuori per tante partite, quindi vedremo se ci sarà qualche possibilità per intervenire anche in difesa”.
Per l’arrivo di Podolski e Shaqiri è stato importante l’intervento dello stesso Mancini: “Ho parlato con loro dicendo che ci sono pochi club come il nostro. Abbiamo grande appeal, forse alcuni vedevano una società in difficoltà, ma i nuovi arrivi possono aiutarci a tornare in alto”. Un’Inter che si rinforza può creare preoccupazione agli avversari. Mancini ha ironizzato su questo. “Se sento il rumore dei nemici? Quelli del Tapiro sono simpatici – ha detto – erano anni che non lo ricevevo. Dobbiamo migliorare la squadra, ma ci vuole tempo e a volte dobbiamo sopportare delle giornate difficili. Sono convinto che l’Inter tornerà a lottare per il campionato”.
A proposito di interventi sul mercato, Montella ha detto di non comprende il fair play finanziario dell’Inter, così Mancini ha replicato: “Se Vincenzo vuole può andare in sede a chiedere. I nostri giocatori sono in prestito, poi vedremo a giugno”. Contro il Genoa mancheranno Ranocchia, Juan Jesus e Kovacic perché squalificati. “Le assenza pesano tutte – ha spiegato il tecnico – adesso è il momento di dimostrare di poter giocare”. Di fronte ci sarà una squadra in grande forma: “E’ molto pericolosa – ha precisato – Sarà un match difficile, per batterli dovremo dare tutto”.
Chi ha dimostrato invece di non sapersi gestire nel migliore dei modi è Osvaldo, responsabile di una sfuriata in campo prima nei confronti di un suo compagno (Icardi) poi del suo allenatore. Tuttavia Mancini ha preferito non tornare sull’argomento. “Non voglio parlarne – ha detto – a volte si parla di cose che non si sanno”.