NAPOLI. Nelle acque dellArea Marina Protetta Parco Sommerso di Gaiola, nel Golfo di Napoli, si è svolta unimportante operazione ai danni della pesca di frodo, mirata al sequestro delle numerose cordate di nasse illegali che infestano i fondali dellAmp, provocando gravi danni alle comunità biologiche marine.
Loperazione è stata svolta dal personale del Nucleo Investigativo e del Nucleo Navale della Polizia Provinciale di Napoli, coordinato dal funzionario R. Cannatelli agli ordini del Comandante G. Miele, con il supporto tecnico-scientifico del nucleo subacqueo del Parco Sommerso di Gaiola e lappoggio logistico fornito dal Comando dellAccademia Aeronautica di Pozzuoli presso la Base nautica di Nisida.
Nel corso delle operazioni sono state sequestrate oltre 120 nasse, rinvenute tutte allinterno della zona A di Riserva Integrale dellArea Marina Protetta.
La problematica, segnalata più volte dallEnte Gestore del Parco (Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei) alle Autorità competenti, è causa di un continuo depauperamento dei fondali dellAmp. Oltre al danno diretto alle comunità biologiche, causato dal prelievo degli organismi intrappolati, le cordate di nasse provocano anche un danno indiretto ad organismi sessili come le gorgonie, spesso sradicati dalle pareti rocciose dalle cordate di nasse durante le operazioni di salpaggio. Solo oggi sono stati restituiti alla libertà centinaia di organismi fra cui una settantina di polpi, molti scorfani, murene, crostacei e stelle marine. La maggior parte degli organismi liberati, tra laltro risultava essere decisamente sotto la taglia minima di pesca.
Il sequestro è stato eseguito a carico di ignoti, ed è la prima volta che viene eseguita unoperazione del genere nelle acque del Parco Sommerso della Gaiola. Limpegno è quello di far seguire alloperazione di oggi molte altre operazione del genere da affiancare allordinario lavoro di controllo del Parco svolto dalla Guardia Costiera di Napoli.
Questo per far si che finalmente lAmp possa svolgere il Suo ruolo di riserva per il ripopolamento dellintero settore costiero napoletano. Inutile dire che di questo ripopolamento marino i primi a beneficiarne sarebbero proprio i pescatori dediti alla piccola pesca costiera che oggi vedono il nostro mare sempre meno generoso, spingendosi a depauperare proprio quel fazzoletto di mare antistante la Gaiola che, se lasciato in pace, potrebbe dare in breve tempo nuova vita al Mare di Napoli.
Le foto dell’operazione (clicca per ingrandire)