NAPOLI. Sono liberii sedici marinai della nave Buccaneer sequestrati in Somalia, nel golfo di Aden,lo scorso 11 aprile. Ad annunciarlo il ministro degli esteri Franco Frattini, il quale ha chiarito che non è stato pagato alcun riscatto.
Abordo delrimorchiatore d’altura c’erano dieci italiani (tra i quali il capitano), cinque romeni e un croato.La navesta ora procedendo verso Gibuti, accompagnata dalla nave della Marina militare San Giorgio, che da tempo si trova in zona proprio per seguire da vicino il sequestro.
Frattini, ha espresso il suo “più vivo compiacimento per la positiva soluzione della vicenda”, si legge in una nota della Farnesina. “Alle loro famiglie una partecipe vicinanza in questo momento di gioia, dopo mesi di comune attesa e preoccupazione”. Il ministro ha voluto ringraziare le autorità del governo di transizione somalo e in particolare il primo ministro della Somalia, le autorità del Puntland, il Dispositivo interforze di forze speciali imbarcato sulla San Giorgio e coordinato in area di operazioni dal Cofs (Comando interforze per le operazioni delle forze speciali) e le diverse articolazioni istituzionali e di intelligence italiane che hanno aiutato lo sviluppo positivo del caso.Un sentito ringraziamento anche ai mezzi di informazione italiani per avere rispettato la linea di riserbo richiesta dalla Farnesina.
“Non c’è stato blitz e non è stato pagato alcun riscatto. Al momento convenuto i militari sono saliti a bordo del Buccaneer e hanno preso possesso della nave”,ha detto Silvio Bartolotti, general manager della Micoperi, l’azienda ravennate proprietaria del rimorchiatore.
L’incubo è finito, dunque, per l’equipaggio, tra cui i nostri connazionali: Mario Iarlori, comandante, iscritto alla Capitaneria di porto di Ortona (Chieti); Mario Albano, primo ufficiale di coperta, Capitaneria di Porto di Gaeta (Latina); Tommaso Cavuto, secondo ufficiale di macchina, Capitaneria di Porto di Ortona (Chieti); Ignazio Angione, direttore di macchina, Capitaneria di Porto di Molfetta (Bari); i tre marinai Vincenzo Montella, Giovanni Vollaro e Bernardo Borrelli della Capitaneria di porto di Torre del Greco (Napoli); Pasquale Mulone, marinaio, Capitaneria di Porto di Mazara del Vallo (Trapani); Filippo Speziali, marinaio, Capitaneria di Porto di San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno); Filomeno Troino, cuoco, Capitaneria di Porto di Molfetta (Bari).
“Siamo in contatto costante con il ministero, avremo notizie nelle prossime ore”, ha spiegato Alfonso Borrelli, zio di Bernardo. A Ercolano, sull’uscio di casa si sparano i botti di Capodanno. Festeggiamenti anche in casa di Vincenzo Montella, a Torre del Greco (Napoli); la moglie Maria Rosaria Di Franco spiega: “Ci hanno detto che sono stati tratti in salvo e che stanno tutti in ottimo stato. Siamo riuniti in casa con tutti i parenti a festeggiare”. Vincenzo ha due bambini e nei mesi scorsi la sua famiglia, come quelle degli altri nove ostaggi italiani, aveva chiesto con forza un intervento risolutivo del Governo.