CAPRI. Dopo i risultati negativi riscontrati dall’Arpac, riapre la Grotta Azzurra a Capri. Le analisi sui campioni di acqua confermano l’assenza di sostanze nocive in mare.
I battellieri hanno rimesso le barche in mare, tirate a secco nella giornata di ieri, in seguito al divieto.
Il provvedimento è stato sollecitato da un fax dei sindaci di Capri ed Anacapri alla Capitaneria di porto di Napoli, nel quale gli amministratori chiedevano la revoca dell’interdizione, in base ai dati dell’Arpac.
Nella nota di sollecitazione, Lembo e Cerrotta hanno aggiunto considerazioni sulle condizioni meteomarine di oggi, ottimali per la riapertura della Grotta, e hanno sottolineato i gravissimi danni all’immagine e all’economia dell’isola di Capri, riservandosi eventuali azioni legali di risarcimento. I sindaci hanno infine accennato al grande malumore della popolazione isolana, e alla possibilità che la situazione si potesse ripercuotere sull’ordine pubblico.
Il prelievo delle acque di mare è stato effettuato sia all’interno che all’esterno nel punto che ieri sarebbe stata avvistata una chiazza schiumosa e male odorante. Sono stati eseguiti rilievi sia per verificare la temperatura dell’acqua, la sua conducibilità che l’ossigeno disciolto e il Ph.
“Le analisi dell’Arpac confermano che non sono mai esistite schiume nella Grotta Azzurra. Il provvedimento di chiusura deciso dal comandante del Porto di Capriè stato frettoloso e privo di qualsiasi motivazione: i provvedimenti amministrativi non si fanno sulla base delle dichiarazioni della gente. Ci sono dichiarazioni dei tecnici dell’Arpac che hanno negato l’esistenza di qualsiasi odore o schiuma. E’ grave che si sia data prevalenza alle dichiarazioni di qualcuno piuttosto che a quelle della legge”. Lo ha detto all’Adnkronos l’assessore al Turismo della Regione Campania Riccardo Marone, al termine di un vertice in Regione sulla Grotta Azzurra. “La Regione segue con grande attenzione tutti gli sviluppi – ha aggiunto Marone – aspettiamo i risultati senza fare dichiarazioni avventate e ci auguriamo che sia solo una bufera. Il danno al turismo e’ stato enorme. La delicatezza e l’importanza del luogo avrebbero richiesto maggiore cautela rispetto ai provvedimenti da prendere”.
Sul caso interviene anche l’assessore all’Ambiente della Regione Campania Walter Ganapini, al termine di un vertice in Regione sulla Grotta Azzurra. “I dati dell’Arpac dicono che c’é stato un eccesso di allarme. Bisogna accertare il tipo di sostanza che possa aver generato quel malessere, entro domani avremo completato tutte le analisi ma e’ gia’ stata esclusa la presenza di qualunque agente produttore di schiume. Le analisi hanno inoltre escluso ogni perturbazione dell’ambiente della Grotta Azzurra”.
In merito alla sorveglianza del sito attraverso delle telecamere, Ganapini ha precisato che “se non lo fara’ il ministro Bondi, lo faremo noi”. Quanto alla costituzione di parte civile del governo, annunciata dal ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, Ganapini aggiunge: “Credo che anche da parte della Giunta regionale sia praticabile una iniziativa in tal senso”.
In merito alle voci che parlerebbero di un sabotaggio da parte della camorra, ilProcuratore di Napoli, Giovandomenico Lepore, commenta: ”Mi sembra azzardato e prematuro tirare in ballo la camorra perchè non abbiamo segnali della presenza della criminalità organizzata sull’isola”.