Indennità, il Pd attacca la Giunta Di Santo

di Redazione

Palazzo DucaleSANT’ARPINO. Riportiamo integralmente un duro volantino del Pd che critica la Giunta Di Santo sull’aumento dei costi delle indennità di carica.

INDENNITA’ DI CARICA: ALTRO CHE COSTO ZERO!

Hanno già incassato i soldi per le indennità di carica anche con gli arretrati. L’hanno fatto senza aver adottato alcun provvedimento, ma solo con un mandato di liquidazione. Alla faccia della trasparenza! Alla faccia del risparmio!

Ci interessa richiamare l’attenzione dei cittadini sugli impegni assunti dai novelli moralizzatori. Appena hanno sentito l’odore dei soldi hanno dimenticato, come i marinai, le promesse fatte! Chi si ricorda del manifesto 6 x 3 di Alleanza Nazionale (il partito dell’assessore alla Trasparenza, avv. Rodolfo Spanò e dell’assessore al Commercio, Gianluca Fioratti) dove ci si impegnava: “con noi al Comune amministratori a costo zero”! E nel programma dell’Amministrazione di centrodestra guidata dal Di Santo, nel primo capitolo è scritto: Le prime spese che subiranno una considerevole riduzione saranno quelle per l’intera giunta.”. E nel loro codice etico si legge: “l’impegno a rimodulare le indennità”, ma se le hanno incassato senza neanche un provvedimento! E, invece, il vice-sindaco Spanò e l’assessore Fioratti, “amministratori a costo zero” appena insediati ci costano già un bel gruzzoletto di euro al mese, euro 2.550 lordi (altro che costo zero) e l’intera Giunta, per la sola indennità di carica, ci costa euro 9.175 lordi al mese e con un aumento rispetto alla vecchia Giunta di 2.575 euro in più al mese. Ovvero costeranno alle casse comunali euro 110.100 contro euro 79.200 della precedente amministrazione, quindi 31.000 euro circa di spese in aumento! Alla faccia del risparmio! Altro che considerevole riduzione!

Per il momento, e siamo appena all’inizio, ci sono solo aumenti! Queste notizie è giusto che siano date ai cittadini non per una inutile polemica, ma solo per far verificare e meditare che tra “il dire ed il fare c’è sempre di mezzo il mare”. Ma lo diciamo anche per ricordare che c’è chi vuol far credere che la rinuncia all’indennità o ad altre prerogative istituzionali, previste dalle leggi per garantire trasparenza e legalità, sia un atto di buona amministrazione. E’, nel nostro caso, solo un atto di demagogia peraltro poco credibile. Come poco credibile è stato l’impegno a ridurre le spese per l’intera Giunta. Bisogna sempre fare i conti con la dura realtà e alla lunga la verità viene sempre a galla. Vorremmo ricordare che la legge sulle indennità di carica nacque come lotta alla corruzione e alle tangenti. Non è, non può essere mai uno spreco! Così come anche i permessi retribuiti , previsti e regolamentati per legge non costituiscono spreco, ma una garanzia per esercitare bene e fino in fondo il mandato ricevuto dagli elettori!

Ci sono altre domande da farsi, quando si vuol far credere di rinunciare alle indennità come gesto di correttezza amministrativa, perché a ben riflettere non esistono nella pubblica amministrazione operazioni a costo zero!

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