Ciontoli: “Caserta ha le polveri…bagnate!”

di Redazione

Caserta – Prima di parlare mi rendo conto e prima di scrivere mi documento. Oggi a margine delle attività di commissione consiliare mi sono recato all’angolo di Via Giannone per constatare di persona il provvedimento di chiusura strada per sforamento da Pm10 e le conseguenze insorte per la cittadinanza.

Innanzitutto, ho espresso solidarietà ai vigili, posti a guardiania fisica della centralissima strada, costretti a stazionare per ore, anche se con la mascherina, in un’area considerata a rischio, con il doppio compito di delimitare l’area interclusa ed al tempo stesso riconoscere chi bisognoso di recarsi, in primis, presso l’Ospedale S. Anna e S. Sebastiano;

La considerazione che, per esperienza e conoscenza della materia, traggo da questo informale accesso è che:

–          la decisione di chiusura strada rientra tra gli obblighi previsti per legge. Dopo un certo numero di sforamenti (35 sono i giorni max di sforamento consentiti in un anno e 50 i  microgrammi x metro cubo tollerati);

–         dall’inizio dell’anno ci sono state pochissime piogge;

–          essendo solo 19 giorni i dall’inizio dell’anno 2015, la performance negativa si è evidentemente agganciata automaticamente a quella degli ultimi giorni del 2014;

–          incidente sul calcolo delle Pm10 sono ormai anche nella nostra città:

a)     le auto in sosta prolungata e con i motori accesi (In Via Giannone e sotto la centralina, ma anche in altre parti della città come Via Roma, nelle ore di punta si realizza anche una doppia fila, per lato, di auto in sosta vietata e con le quattro frecce accese);

b)    le polveri da combustione di legna immesse nell’aria dal ritorno di moda dei caminetti in tante case (perché più economici rispetto al riscaldamento a metano o a gasolio).

Se però le Polveri sottili sono un problema sanitario da scongiurare, resta aperta anche una valutazione politica che, non può essere meno urgente, data la gravità dei fatti. Senza strumentalizzazione alcuna, essendo il tema delicato e di grande impatto sulla opinione pubblica, non posso, infatti, non rilevare che:

–   una emergenza comporta provvedimenti altrettanto urgenti, indifferibili e non programmabili (l’ordinanza ed il precedente annuncio in commissione mobilità, sono ormai della settimana scorsa);

–     la pioggia copiosa di ieri domenica 18 ha inciso in maniera evidente sulla sospensione delle polveri ma nessun provvedimento contrario è stato adottato;

–      la chiusura a far data da oggi è stata fatta coincidere con la chiusura delle scuole di oggi e domani (e a parere dello scrivente sembra più un atto simbolico e a valenza mediatica che di sostanziale portata);   

–      l’emergenza di Via Giannone, certificata dalla centralina, sicuramente sussiste in altre zone della città in cui non sono state allocati strumenti di monitoraggio e rilevazione.

Ciò premesso, atteso che la salvaguardia dell’ambiente e della salute dei cittadini ha valore in assoluto, in  Via Giannone come in tutta la città, non si capisce perché:

–       l’amministrazione non adotti una politica chiara, seria ed incontrovertibile, in materia di mobilità, ambiente e di nuova qualità della vita;

–      sono stati adottati contradditori e molteplici provvedimenti successivi di riduzione, limitazione, sospensione ed eliminazione della Ztl salvo poi a concludere sulla pessima qualità dell’aria nella nostra città;

–       si ripristinano vecchi doppi sensi di molte strade cittadine che, comunque, reggevano su un modello di mobilità organizzato all’inglese e che oggi, invece, appaiono compromesse sul piano della sicurezza e dell’approccio psicologico che i cittadini hanno ad esse;

–       in via funzionale, sistematica e pedagogica non si è passati prima per le domeniche ecologiche, quindi per le targhe alterne, poi per la sospensione progressiva e per alcuni giorni a settimana o al mese delle auto e moto euro 1-2-3;

–     non si applicano delle premialità per chi utilizza la bici, studia percorsi alternativi o pratichi il         car-pooling (trasporto multiplo per tre o più persone a bordo);

–     non si mette, tra le priorità del 2015, il bisogno di una più capillare diffusione di una nuova cultura della mobilità incidendo su quelli che sono i bisogni, i limiti ed i deficit di un riordino complessivo  della città;

–     non si accede, con tutti i consiglieri comunali e gli assessori, nelle scuole di ogni ordine e grado per informare i ragazzi dei pericoli e dei vincoli derivanti dagli sforamenti prodotti da uno sbagliato e cattivo approccio all’ambiente pubblico.

In altre città in cui, pur in questi istanti, impattano gli stessi vincoli e limiti da Pm 10 si è passati in via preventiva per una analisi del problema che ha portato a decisioni forti ma anche a rimedi di media e lunga portata. Nella nostra circostanza, peraltro, i provvedimenti appaiono fortemente limitativi e restrittivi, quindi sanzionatori e non induttivi al cambiamento. Ancora una volta emerge una mancanza di gioco di squadra, non avendo nessuno ritenuto di dover consultare e coinvolgere la Facoltà di Scienze ambientali.

Una città che ha un centro urbano di un chilometro quadrato non può continuare a vivere di interventi tampone ma ha bisogno di una programmazione efficace e duratura nel tempo.

A conferma che il mio non vuole essere un intervento strumentale e che in materia di traffico e mobilità, in una città con un centro urbano angusto e strutturato, non esistono scienziati ma solo operatori che devono applicare al problema l’intelligenza del buon padre di famiglia, avvalendosi anche dell’ausilio della folta schiera di tecnici comunali, consiglio al Sindaco di avviare in via prioritaria un incontro con il Centro Servizi Amministrativi del Ministero dell’Istruzione per verificare una ipotesi di sfalsamento degli orari di ingresso ed uscita da scuola e, quindi, dalla città ed in contemporanea attivare uno studio sui flussi di provenienza degli alunni. L’obiettivo, da porsi a breve, sarà quello di capacitarsi se alcune scuole insistenti nel centro storico, alla luce del largo utilizzo di autovetture da parte dei genitori, siano ancora afferibili alla platea dei residenti del centro storico o, accertato il contrario, sarà utile avviare processi di delocalizzazione e, dunque, di decongestionamento del centro.

Un dato è sicuramente certo nel perimetro Via Giannone, Via Ceccano, Via De Gasperi, Via Settembrini e Via Tanucci quotidianamente impattano ed in contemporanea circa 9.000 alunni ed oltre 1500 tra docenti e personale di segreteria. Un dato non trascurabile per ogni buona organizzazione di città.

Sarà anche utile dire che il tratto Via Laviano – Viale Medaglie d’Oro nella fascia di entrata ed uscita dalle scuole a volte rimane interdetto ad ogni movimento anche per ore e sullo stesso impattano decine di autobus che stazionano nell’area Iperion per il trasporto alunni.  

Appare evidente che nessun risultato è già scritto o casca tra le amni di chi preposto al governo e che una materia del genere presuppone un lavoro capillare, continuo e certificato fatto di studi e conosce, sostenuto da pacchetti di dati, da geometrie ed argomentazioni che in queste ore mi sembrano, purtroppo, totalmente assenti o assorbite più dall’esigenza di fare cassetta mediatica che dal bisogno di raggiungere obiettivi di cambiamento e miglioramento per tutti.

Un modo come dire che la città sta vivendo giornate difficili ed i derelitti (ignari?) attori protagonisti non si accorgono che svenduta la dignità e fermati i processi evolutivi si potrà poi solo vivere di rimpianti in una interminabile sindrome da … polvere di stelle. 

Antonio Ciontoli

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