Roma – Il Senato ha approvato l’emendamento 1103, a firma del senatore Pd Stefano Esposito, che “riscrive” la legge elettorale. Il via libera farà scattare quello che ormai viene definito un ‘super canguro’ o anche ‘Espositum’, che porterà alla preclusione di circa 35mila dei 47mila emendamenti presentati. L’articolo è stato approvato con 175 voti favorevoli, 110 contrari e 2 astenuti.
L’Aula di Palazzo Madama aveva precedentemente bocciato entrambi gli emendamenti Gotor alla legge elettorale. Il primo emendamento a essere respinto – hanno votato contro 170 senatori, a favore 116 (tra cui M56), 5 gli astenuti – è stato quello volto a introdurre una proporzione del 70 e 30% tra eletti e nominati. Il Senato ha bocciato anche la seconda proposta con 168 no, 3 astensioni, mentre 108 senatori hanno votato a favore.
L’emendamento Esposito prevede, tra l’altro, un premio di maggioranza alla lista che ottiene il 40% dei voti; il ballotaggio; 100 capilista ‘bloccati’, soglia minima del 3%, doppia preferenza di genere, nessuno può essere candidato in più collegi salvo i capolista nel limite di 10 collegi, clausola di salvaguardia al primo luglio 2016.
Le liste dei candidati sono presentate in 20 circoscrizioni elettorali suddivise in 100 collegi plurinominali, tranne i collegi uninominali nelle circoscrizioni Valle d’Aosta e Trentino-Alto Adige, per le quali sono previste disposizioni particolari. La soglia di sbarramento è fissata al 3% dei voti validi. Sono attribuiti comunque 340 seggi alla lista che ottiene, su base nazionale, almeno il 40% dei voti validi o, in mancanza, a quella che prevale in un turno di ballottaggio tra le due con il maggior numero di voti, esclusa ogni forma di collegamento tra liste o di apparentamento tra i due turni di votazione.
L’emendamento, inoltre, prevede che siano proclamati eletti, fino a concorrenza dei seggi che spettano a ciascuna lista in ogni circoscrizione, prima i capilista nei collegi, poi i candidati che hanno ottenuto il maggior numero di preferenze. In ciascuna lista i candidati sono presentati in ordine alternato per sesso, i capilista dello stesso sesso non eccedono il 60% del totale in ogni circoscrizione e nessuno può essere candidato, in più collegi, neppure di altra circoscrizione, salvo i capolista nel limite di dieci collegi. L’elettore può esprimere fino a due preferenze, per candidati di sesso diverso tra quelli che non sono capolista. I seggi sono attribuiti su base nazionale con il metodo dei quozienti interi e dei più alti resti. La Camera dei deputati è eletta secondo le disposizioni della presente legge a decorrere dal 1 luglio 2016″.
“Le preclusioni sarebbero di 35 mila e rotti a fronte di 47 mila presentati. I residui potrebbero essere oggetto in seguito a ulteriori operazioni che riguardano aspetti animaleschi”, ha detto all’Aula il presidente di turno Roberto Calderoli dopo il voto che ha approvato l’emendamento. “Nonostante l’emendamento Esposito che qualcuno ha definito ‘killer’, restano da esaminare 12mila emendamenti alla legge elettorale” ha osservato il presidente dei senatori Pd, Luigi Zanda.
Pierluigi Bersani, che ha riunito circa 140 tra deputati e senatori di tutte le aree interne ai Democratici, ha sottolineato: “Renzi sa benissimo che sulla legge elettorale c’era una possibile mediazione e non ha voluto mediare. Ora spetta a lui dire se si deve partire dall’unità del Pd”. Mentre il leader di Fi Silvio Berlusconi ha commentato: “Noi centrali, il premier non ha più la maggioranza al Senato”.