Pompei (Napoli) – Il Tribunale del Riesame ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare emessa nei confronti dell’ex sindaco di Pompei, Claudio D’Alessio, finito ai domiciliari nell’ambito dell’inchiesta “Terra Santa”. Stesso provvedimento è stato emesso anche nei confronti dell’ex presidente del Consiglio comunale, Ciro Serrapica, del consigliere comunale di opposizione Attilio Malafronte, del responsabile della “Mirca sas” Francesco Mirante, e dell’interratore Antonio Somma.
L’indagine riguarda una presunta compravendita di loculi nel cimitero di Pompei che si è conclusa con nove arresti e 17 persone indagate. Restano in carcere i due impiegati del cimitero, Pasquale Cesarano e Carmine Casciano. Sugli altri indagati, che avevano chiesto l’annullamento dell’ordinanza, il Riesame si dovrebbe pronunciare nei prossimi giorni.
L’inchiesta riguarda a fatti accaduti tra il 2011 e l’inizio del 2014. A partire dall’agosto 2011, secondo i pm, si sarebbero effettuate numerose operazioni di esumazione di defunti, senza attendere il decorso dei 10 anni previsti dalle norme di polizia mortuaria nazionali e comunali e senza rispettare le procedure di legge in materia di esumazione infradecennale.
In particolare, tre degli indagati addetti alla struttura cimiteriale e un interratore avrebbero dato vita a un’associazione a delinquere finalizzata al compimento delle esumazioni “contra legem”, alla corruzione, al falso materiale e al vilipendio di cadavere, con vendita di numerosi loculi a privati cittadini ricevendo somme di denaro oscillanti tra i 2mila e i 3mila euro, predisponendo inoltre falsi contratti di concessione.
I casi sui quali si è concentrata l’indagine sono riferibili alla gestione del servizio cimiteriale da parte del Comune, prima dell’esternalizzazione dello stesso avvenuta nel mese di maggio 2013, ma sono emersi anche due distinti episodi, di induzione indebita a dare utilità e il secondo di corruzione, avvenuti durante la gestione del servizio da parte della società Mirca, affidataria del servizio da maggio 2013 al 16 gennaio scorso, quando la nuova Giunta comunale del sindaco Nando Uliano ha revocato il contratto.